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25 aprile 2024, Aggiornato alle 19,07
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Politiche marittime

Porto di Napoli, via alla quarta gara del Grande progetto

Bando "di archeologia subacquea" da due milioni. Negli ultimi quattro mesi l'Autorità portuale ha lanciato gare per 60 milioni


Via alla gara per il recupero di relitti e reperti archeologici nei fondali del porto di Napoli. Lo rende noto la Regione Campania. Il bando vale due milioni di euro e costituisce la quarta gara del Grande progetto da 154 milioni di euro avviata finora, dopo quelle per la ristrutturazione di strade e ferrovie (31,6 milioni), per il completamento delle fogne (22) e per la bonifica dei fondali dagli ordigni bellici (5). 
 
«Complessivamente - spiega Edoardo Cosenza, assessore regionale ai Lavori Pubblici - l'Autorità portuale di Napoli, che è soggetto beneficiario del Grande progetto, ha bandito gare per un valore di 60 milioni e 600mila euro». 
 
L'importanza dei dragaggi 
La gara da due milioni di archeologia subacquea «è di particolare importanza - spiega il commissario dell'Autorità portuale Francesco Karrer - perché propedeutico per il dragaggio nell'ambito del quale sarà effettuata un'ulteriore indagine per l'individuazione e eliminazione di eventuali altri reperti collocati negli strati più profondi». I lavori per i dragaggi al porto di Napoli sono fondamentali per rilanciare i traffici, ma al momento sono in una fase di stallo. Prima di avviare il bando c'è da controllare il grado di impermeabilità della cassa di colmata dove raccogliere i sedimenti. In una situazione ideale la gara per l'escavo dei fondali, che a lavori ultimati permetterebbe di accogliere navi molto più grandi, potrebbe partire entro l'anno, ma in realtà c'è da affrontare una montagna normativa.
 
A breve verrà lanciato anche il quinto bando del Grande progetto, quello per il recupero e il restauro dello storico palazzo dell'Immacolatella Vecchia, dove verranno allestiti anche gli spazi dove esporre quello che verrà recuperato sott'acqua. Vale cinque milioni di euro. 
 
Nella foto in alto, il parco archeologico sommerso di Baia, nel comune di Napoli. A destra la statua di Ottavia Claudia (via)