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12 settembre 2025, Aggiornato alle 14,52
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Politiche marittime

Tributo regionale sulle concessioni portuali, l'Adsp della Campania propone una mediazione

Dopo le proteste dei terminalisti, l'Autorità di sistema portuale si fa parte attiva nella rivalutazione dell'imposta regionale piombata sui concessionari


Dopo le proteste dei terminalisti portuali, in una nota l'Autorità di sistema portuale del Tirreno Centrale si propone parte attiva di mediazione nella riformulazione di un'imposta regionale sui canoni di concessione demaniale pervenuta nei giorni scorsi alle aziende terminalistiche dei porti di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia.

Un'imposta che, secondo le associazioni di categoria Assiterminal e Uniport, arriva senza preavviso ed è unica nel suo genere, non essendo presente – riferiscono le associazioni – in altri porti italiani.

«In nome e per conto della Regione Campania, che ha emanato la Legge n.5/2013, innovata con la Legge n.13/2025, l'Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Centrale ha richiesto ai concessionari il pagamento delle somme dovute per il periodo 2020-2025 a titolo di imposta regionale», spiega l'Autorità portuale della Campania. 

«Tale disposizione – conclude la nota - indubbiamente impatta pesantemente anche sul comparto portuale, ed è evidente che il detto tributo rischia di minare la competitività dei porti strategici della Campania rispetto agli altri porti nazionali; per questo motivo l'Adsp Mtc si fa parte attiva auspicando che tale imposta negli ambiti portuali e di riferimento possa essere rivalutata sin da subito anche attraverso un'interlocuzione con Organi sia statali che regionali».

Tag: napoli - economia