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29 marzo 2024, Aggiornato alle 10,06
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Politiche marittime

Napoli riparte da strade, ferrovie e fogne

Dopo la confusione di questi giorni tra critiche al Grande progetto, risposte stizzite dalla Regione e dal governo, un po' di ordine su quello che è stato fatto | ultim'ora : Karrer prorogato commissario per altri sei mesi


di Paolo Bosso 
 
aggiornamento del 24 ottobre, ore 20.00: il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi ha firmato ieri la proroga dell'incarico di commissario straordinario dell'Autorità portuale di Napoli per Francesco Karrer, in scadenza il 31 ottobre, per altri sei mesi.
«Sono felice degli attestati di incoraggiamento. Sono contento di continuare a fare quello che avevo iniziato» è stato il commento del commissario, riferendosi agli operatori portuali e agli Industriali partenopei che nei giorni scorsi hanno apertamente appoggiato l'operato di Karrer chiedendo a Lupi un presidente, o quantomeno la riconferma del commissario. Ieri il commissario ha presentato a Lupi una relazione sull'operato degli ultimi sei mesi. A seguire un riassunto degli ultimi interventi di questi giorni con i bandi per ferrovie, strade, fogne e dragaggi.
 
Dopo le polemiche di questi ultimi giorni - con Regione Campania che bacchetta l'Autorità portuale che critica il Grande progetto – gli annunci sui dragaggi e i bandi per i lavori sulla viabilità interna e le fogne del porto, occorre fare un po' di chiarezza su quello che sta succedendo al porto di Napoli, così da ricapitolare quello che è stato fatto, oltre a quello che è stato detto.
 
In breve, il porto di Napoli avvierà entro gennaio 2015 i bandi di gara per i dragaggi e nelle prossime settimane quelli per rifare strade, ferrovie e impianto fognario, per un importo complessivo pari a 53,6 milioni di euro, esclusi i dragaggi (per strade, ferrovie e fogne il bando è stato inviato l'altro ieri a Bruxelles che dovrebbe pubblicarlo in Gazzetta Ufficiale entro una settimana). Infine, il Comitato portuale ha avviato la riscrittura del Piano regolatore portuale (Prp), che includerà anche Castellammare di Stabia e cercherà di sciogliere il difficile nodo della delocalizzazione del terminal petroli, elemento fondamentale per realizzare la darsena di Levante in cui costruire il terminal container che farebbe decollare i traffici di questo tipo nello scalo campano.

Dragaggi 
Il 16 ottobre il ministero dell'Ambiente ha approvato un decreto che dà l'autorizzazione al dragaggio del porto di Napoli. Il progetto di escavo dei fondali dell'Autorità portuale partenopea era già stato approvato dal Consiglio dei Lavori Pubblici ad aprile. 
Ora che arriva il via libera del governo, il bando gara per i lavori di escavo dei fondali dello scalo campano, che permetterà l'accesso di navi più grandi, dovrebbe essere pubblicato entro gennaio dell'anno prossimo, come previsto dal commissario dell'Autorità portuale Francesco Karrer. 

Strade, fogne e ferrovie
Il 21 ottobre l'Autorità portuale di Napoli ha inviato all'Ufficio Pubblicazioni della Comunità Europea i bandi di gara per l'affidamento dei seguenti appalti: 

• Realizzazione del completamento della rete fognaria portuale (22 milioni di euro).

• Riassetto dei collegamenti stradali e ferroviari (31,6 milioni di euro).

L'assessore della Regione Campania ai Lavori Pubblici Edoardo Cosenza spiega nei particolari l'estenzione degli interventi: «Grazie a questi lavori saranno realizzati 16 chilometri e mezzo di rete fognaria, verranno sistemati 26mila metri quadri di strade e ristrutturati 3 chilometri di rete ferroviaria». 
 
I due progetti (fogne da un lato, strade e ferrovie dall'altro) sono compresi nel "Grande Progetto – Logistica e Porti, Sistema Integrato Porto di Napoli", il cui importo complessivo è pari a 154 milioni di euro (in origine era di circa 240 milioni, poi è stato diciamo "bocciato" da Bruxelles così com'era stato scritto e quindi diviso a metà). Il termine ultimo per la presentazione delle offerte è fissato per il giorno 23 dicembre. Per i lavori al sistema fognario le procedure di gara avranno inizio il 29 dicembre, mentre per la rete stradale e ferroviaria il il 30 dicembre.
Quando i bandi verranno pubblicati in Gazzetta Ufficiale Ue (si calcola circa una settimana di tempo), il bando gara per i due lavori può dirsi avviato.ù
 
La delocalizzazione dei petroli
La delocalizzazione dei petroli al porto di Napoli resta uno dei punti chiave per lo sviluppo dello scalo. Incluso e poi escluso nel Grande progetto europeo originario da 240 milioni di euro, lo spostamento del terminal petroli per ora è solo un miraggio: «Allo stato attuale non è fattibile in quanto non è previsto dal Piano regolatore portuale vigente. Occorre una variante, o addirittura un nuovo piano» ha detto il commissario dell'Autorità portuale Francesco Karrer. La delocalizzazione del terminal petrolifero è fondamentale per rendere possibile la nuova darsena di Levante su cui realizzare un moderno terminal container che farebbe inpennare i traffici di questo tipo. 
Lo strumento che permetterà di spostare i petroli, multinazionali permettendo che finora hanno messo il veto, è il Piano regolatore portuale. Il Consiglio dei Lavori Pubblici lo ha restituito da poco, dopo averlo bocciato ad aprile, e ora l'Authority è al lavoro per riscriverlo. 
Il Comitato portuale si è riunito oggi e ha stabilito la necessità di riscrivere il Prp seguendo due linee: «la strategia di sviluppo della circoscrizione portuale di Napoli e Castellammare di Stabia – spiega Karrer – e la delicata questione dello spostamento del traffico petrolifero».
Per quanto riguarda il Grande progetto, «tutti impegnati a progettare e a mettere in gara le prime nove opere previste per 154 milioni – spiega il commissario - entro dicembre procederemo a bandire la gara per il restauro dell'edificio dell'Immacolatella Vecchia, nonché le opere relative all'eliminazione dei residui bellici e all'individuazione dei reperti archeologici sommersi».
Per quanto riguarda le pratiche demaniali, su cui l'Authority vanta un certo credito, si è deciso di rinviare il loro esame. Una mossa indispensabile secondo Karrer, «alla luce dell'art. 29 del decreto Sblocca Italia che prevede una nuova strategia nazionale sulla gestione dei porti».