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29 aprile 2024, Aggiornato alle 14,10
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Infrastrutture

Conateco/Soteco, ecco il piano per rientrare dal debito

I due terminalisti container del porto di Napoli hanno concordato con l'Autorità un piano di rientro che però riguarda una parte del debito complessivo


In relazione all'articolo Porto di Napoli, il 10 luglio appuntamento in prefettura, pubblicato su questo sito lo scorso 3 luglio, le direzioni Conateco e Soteco ci inviano una richiesta di rettifica (per il testo integrale clicca quì) sostenendo che «l'articolo contiene affermazioni inesatte, non verificate e non documentate, foriere di danneggiare gli interessi economici e l'immagine delle dette società». Conateco e Soteco contestano la frase "continua il braccio di ferro tra terminal container di Napoli ed Autorità portuale" sostenendo che «non vi è alcun contrasto tra questi soggetti (così come non vi è tra società e lavoratori) nel corso del recente confronto presso la Prefettura, dove entrambi, in un clima di assoluta serenità, hanno fornito il loro contributo informativo rispetto alla problematica che ha portato alla recente protesta dei lavoratori portuali». Inoltre, non corrisponderebbe al vero l'affermazione secondo la quale "in gioco c'è da negoziare il buco dei canoni demaniali per Conateco e Soteco, saliti, di anno in anno, alla cifra stratosferica di non meno di 10 milioni di euro". Nel merito Conateco precisa che:
 
1. «Non esiste nulla da negoziare, in quanto le cifre dei canoni, seppur (aggiungiamo) sono i più alti della portualità italiana, sono stabilite negli atti concessori e pertanto non sono negoziabili»;
2. «È assolutamente fantasiosa e lontanissima dal vero la cifra indicata nell'articolo in questione, come avrebbe potuto facilmente appurare l'articolista se avesse compiuta una corretta verifica delle fonti: anzi si evidenzia che, nonostante un contesto di pesante crisi congiunturale per i traffici e per l'economia, le società Conateco e Soteco hanno compiuto negli ultimi mesi, e porteranno a breve, uno sforzo straordinario per azzerare le pendenze pregresse». 
La richiesta di Conateco/Soteco si chiude con un commento circa le nostre fonti della notizia (Filt-Cgil) e con l'affermazione che «gli armatori (Msc e Cosco, ndr) sono prontissimi ad investire anche nel porto di Napoli -come dimostrato dal rilascio della fideiussione relativa al Terminal di Levante- se si rimuoveranno gli ostacoli che ne limitano lo sviluppo infrastrutturale».
 
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Risponde Paolo Bosso: le nostre fonti sono autorevoli e verificate. Circa il clima di serenità tra terminalisti e Autorità il quotidiano Il Mattino di Napoli riporta la notizia, finora non smentita, che la stessa Autorità avrebbe intenzione di preparare la revoca delle concessioni. Noi ci siamo limitati a chiamare il rapporto tra Authority e Conateco/Soteco, limitatamente ai giorni della protesta del 25 e 26 giugno, un "braccio di ferro", il che - tenendo conto dell'assembramento del 25 giugno fuori il palazzo dell'Autorità portuale e del permanere in loco di manifesti di protesta fino al giorno seguente – costituisce una tautologia.
Piuttosto il nocciolo della questione sta nelle cifre che i due terminalisti dovrebbero all'Autorità Portuale per canoni non pagati. In questo caso le nostre fonti sono state gli stessi vertici dell'Autorità portuale di Napoli.  
Nel 2011, con l'allora presidente Luciano Dassatti, l'Autorità portuale di Napoli ha avviato un piano di rientro per il pagamento del debito di Conateco e Soteco. Il totale rientrante nel piano era di circa 6,5 milioni di euro. Il pagamento in otto anni a rate mensili: di oltre 63mila euro per 84 rate per Conateco, di circa 23mila per 60 rate per Soteco. I pagamenti, peraltro, risultano solo parzialmente onorati con ratei per circa 2,5 milioni. Da qui, nell'articolo del 10 luglio, l'uso del termine "negoziazione" in riferimento al "buco dei canoni demaniali": la negoziazione del debito si riferisce, pertanto, alla modalità dilazionata del pagamento.
Riassumendo, al 2011 Conateco e Soteco hanno concordato un piano di rientro a rate in otto anni dei canoni pari a circa 6,5 milioni di euro. Sommando a questa cifra (il cui pagamento dovrebbe terminare nel 2019) i debiti accumulati dal 2011 in poi i terminal Conateco e Soteco devono all'Autorità portuale di Napoli poco meno di 10 milioni di euro ai quali vanno sottratti i ratei già pagati.
Al 31 dicembre 2013 i crediti che l'Autorità portuale di Napoli vanta nei confronti di tutti i concessionari ammontano a 23 milioni di euro.