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28 marzo 2024, Aggiornato alle 09,52
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Grandi navi Venezia, il MIT: "Approdi alla stazione marittima o a Chioggia"

In una nota, il ministero dei Trasporti risponde all'appello del Comitato No Grandi navi senza sbilanciarsi sui progetti in corso. L'Adsp lagunare chiede un incontro


No alle grandi navi da crociera a Venezia, con un limite massimo di 40 mila tonnellate, e senza creare nuovi canali dove far transitare le cruiser al di fuori del perimetro del centro città. Infine, attracco alla stazione marittima o al terminal di Chioggia. Lo riferisce il ministero dei Trasporti, guidato da Danilo Toninelli, che in un nota risponde all'appello al governo lanciato nei giorni scorsi dal Comitato No Grandi Navi.

Per il dicastero si potrebbero far attraccare le navi da crociera alla stazione marittima esistente o in quella già pronta, «e mai usata», di Chioggia, senza entrare nel merito dei progetti per percorsi e terminal alternativi messi in campo negli ultimi anni. «No allo scavo di nuovi canali, mentre sì all'attracco di navi fino a 40 mila tonnellate», riferisce la nota, che continua: «Peraltro, bisogna accertare se questo stesso limite sia davvero tollerabile. Senza considerare che il semplice tonnellaggio va sostituito con un parametro più raffinato che tenga conto non solo del peso ma di altri criteri, come ad esempio la sagoma e l'altezza degli scafi».

Musolino chiede un incontro
«Chiediamo ancora una volta d'incontrare al più presto il ministro Toninelli per comprendere chiaramente le direttive del governo italiano rispetto al futuro dell'industria crocieristica a Venezia e, di conseguenza, in tutti i porti crocieristici dell'Adriatico che dipendono dall'operatività dello scalo lagunare», risponde alla nota il presidente dell'Autorità di sistema portuale dell'Adriatico settentrionale, Pino Musolino, riferendosi a un indotto «che pesa per circa il 3 per cento del PIL veneziano e che impiega complessivamente oltre 4 mila addetti». «Come è noto - conclude Musolino -, negli ultimi mesi l'Autorità di Sistema Portuale si è mossa a livello progettuale per dare concretezza alle indicazioni ricevute in sede dell'ultimo "Comitatone". Tali indicazioni non prevedono l'escavo di nuovi canali ma semplicemente l'adeguamento a livelli previsti dal Piano Regolatore Portuale dei canali esistenti. Allo stesso modo, ricordo che la Capitaneria di Porto di Venezia ha recentemente aggiornato i parametri utilizzati per segmentare i flussi delle grandi navi, individuando un algoritmo complesso che tiene conto di molteplici variabili oltre al tonnellaggio».

Il Comitato No Grandi Navi preferisce il progetto per il terminal battezzato 'Venice Cruise 2.0', ideato da Duferco e Dp Consulting e presentato circa tre anni fa, piuttosto che quello da realizzare a Marghera - a cui fa riferimento Musolino -, pronto non prima del 2022 e approvato da un 'Comitatone' interministeriale tenutosi a novembre 2017 e presieduto dall'allora ministro dei Trasporti, Graziano Delrio.