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19 aprile 2024, Aggiornato alle 18,53
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Politiche marittime

Venezia, le grandi navi sbarcheranno nel futuro terminal di Marghera

Il Comitatone interministeriale stabilisce una fase transitoria fino al 2021-2022


Nel giro di 3-4 anni, al massimo entro il 2022, le grandi navi da crociera superiori alle 55 mila tonnellate non passeranno più per il canale della Giudecca e per il bacino di San Marco per approdare a Venezia ma andranno tutte a Marghera, dove verrà realizzato un nuovo terminal. Lo ha stabilito il "Comitatone" (Comitato interministeriale di indirizzo, coordinamento e controllo sulla Laguna di Venezia), riunitosi a Roma martedì al ministero dei Trasporti.

Per raggiungere il centro storico di Venezia, i passeggeri, a differenza del passato dove approdavano nel cuore della città, dovranno prendere degli shuttle dedicati. «A regime le grandi navi andranno tutte nel canale nord di Marghera», spiega il capo del dicastero dei Trasporti, Graziano Delrio, rassicurando che il traffico mercantile e crocieristico «possono coesistere in questa fase transitoria fino a quando il terminal di Marghera sarà attrezzato. Metteremo in campo una nuova determinazione dell'autorità Marittima per disciplinare il traffico temporaneo con nuovi criteri che tengano conto di tutte le variabili architettoniche paesaggistiche ambientali per preservare al massimo la Laguna. Continuiamo a studiare ed esplorare la possibilità di sfruttare gli attuali canali perché non se ne scavano di nuovi».

Fase transitoria fino al 2021/2022
La fase transitoria dovrebbe durare tre anni e mezzo, anche se il presidente del porto veneto precisa che la prima stagione crocieristica "stabile" sarà tra il 2021 e il 2022. Fino al 2018 le navi continueranno a passare per Giudecca. Dal 2019 nuove regole stabilite da specifiche ordinanze della Capitaneria disciplineranno le singole navi, a seconda delle dimensioni e quindi dell'impatto ambientale e paesaggistico. Archiviata quindi la soluzione Contorta-Sant'Angelo, promossa da Paolo Costa quando era presidente dall'Autorità portuale ma bocciata oggi dal Comitatone «per mancanza di presupposti». Gli accosti individuati dal governo sono ora quelli della zona portuale di Marghera, canale Nord-sponda-Nord, con accesso per la bocca di Malamocco-Marghera. 

Navigabilità Vittorio Emanuele
Il Comitatone ha anche studiato la navigabilità del canale Vittorio Emanuele, previa modifica del Piano Regolatore Generale del Comune ed eventuale Valutazione di Impatto Ambientale, «per consentire, sempre attraverso la porta di Malamocco, l'accesso alla stazione marittima fino a limiti dimensionali che saranno determinati dalle verifiche della Autorità marittima», si legge in una nota ministeriale.

All'ultima riunione del Comitatone hanno partecipato: il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini; il sottosegretario Economia e Finanze, Pier Paolo Baretta; il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia; il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro; il sindaco di Chioggia, Alessandro Ferro; il sindaco di Mira, Marco Dori; il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia; il sindaco di Cavallino-Treporti Roberta Nesto; il presidente del Sistema portuale dell'Adriatico Settentrionale, Pino Musolino; il provveditore interregionale Roberto Linetti. Inoltre: il segretario del Comitato, rappresentanti dei ministeri dell'Ambiente, dell'Istruzione e dei Trasporti e della Presidenza del Consiglio.