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29 marzo 2024, Aggiornato alle 10,06
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Infrastrutture

Riapre il Taranto Container Terminal, Yilport firma concessione

Gestirà le banchine del polo di trasbordo per i prossimi 49 anni. La Regione Puglia: "Ci sono le condizioni per un rilancio"

Robert Yuksel Yildirim e Sergio Prete

Per i prossimi 49 anni sarà la Terminal San Cataldo a gestire il polo di trasbordo del porto di Taranto. Al Castello Aragonese del capoluogo pugliese Yilport, terminalista turco del gruppo Yildrim, ha firmato la concessione demaniale del terminal container del capoluogo pugliese.

4 milioni di teu in 10 anni
Hanno firmato Robert Yuksel Yildirim, presidente e ceo del gruppo, e Sergio Prete, presidente dell'Autorità di sistema portuale dello Ionio. Dopo quattro anni fermo (gli ultimi a gestirlo sono stati Evergreen ed Hurchinson), e dopo aver respinto l'ultimo ricorso, il Taranto Container Terminal (Tct) riprende definitivamente l'attività. Ha una capacità di 2 milioni di teu con pescaggi di 16,5 metri e una banchina di quasi 2 chilometri. Yilport, Yilport, tredicesimo terminalista al mondo, si è impegnata a movimentarne 4 milioni l'anno nel giro di dieci, il doppio di quanto movimentava il terminal nei suoi giorni migliori, al netto di un necessario aggiornamento infrastrutturale e tecnologico. Sono numeri un po' alti.

Apertura a gennaio
Le fasi di riapertura del terminal dovrebbero svolgersi come segue. Ristrutturazione e rinnovamento del parco gru e attrezzature, da quattro anni ferme. Apertura a gennaio e riassorbimento graduale dei 480 dipendenti di Tct, messa in liquidazione a giugno 2015, tramite l'agenzia del lavoro portuale. Nei primi anni il terminal dovrebbe movimentare qualche centinaia di migliaia di teu per arrivare a un milione entro cinque anni.

L'assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, Mino Borraccino, ha ricordato che recentemente la banchina del terminal ha completato dei lavori di riqualificazione finanziati dal Contratto istituzionale di sviluppo. Hanno interessato due tranche, ciascuna da 600 metri, e il collaudo è già stato effettuato. Inoltre, nei giorni scorsi la giunta regionale ha approvato la variante al Piano regolatore generale del Comune di Taranto per il nuovo Piano regolatore portuale che contiene precisazioni su ambiente, vincoli territoriali, paesaggistici e urbanistici. «Adesso - spiega Borraccino - ci sono tutte le condizioni per un concreto rilancio del porto di Taranto. Non va dimenticato che al rilancio del molo Polisettoriale è legata anche la rioccupazione del personale di Taranto Container Terminal. Yilport, una delle maggiori al mondo nel settore, è chiamata a dare finalmente una prospettiva ai lavoratori attualmente fuori produzione, tutti qualificati ed esperti».

Taranto diventa il 21 porto dove Yilport opera. Yildrim si augura che «da questa concessione possa trarre beneficio tutta l'Italia. Noi siamo presenti a Malta e gestiamo sette porti tra Spagna e Portogallo. Poter entrare in Italia e lavorare qui a Taranto è come colmare l'anello mancante di un puzzle che stiamo costruendo a livello globale. Le infrastrutture ci sono ma non c'era nessuno che se ne prendesse cura. C'è l'intenzione di creare una storia di successo anche a Taranto». 

Prete sottolinea che il futuro di Taranto non è solo nel tradizionale trasbordo dei contenitori. La nuova concessione, spiega, «darà impulso sia all'indotto delle attività che ruotano attorno a un terminal contenitori sia alle imprese che possono guardare al porto anche per un abbattimento dei costi di trasporto. Inoltre, l'istituzione della Zona economica speciale ionica (la Puglia sta per realizzarne due interregionali, ndr), non avrebbe avuto senso senza un operatore così importante che possa sviluppare queste attività».