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25 aprile 2024, Aggiornato alle 12,04
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Porto di Napoli, a Spirito la stima di Confetra Campania

Si fa sempre più isolata la frangia critica del presidente in scadenza di mandato. La confederazione logistica regionale si «dissocia da posizioni irrituali» e lancia un attestato di stima

Ermanno Giamberini, presidente di Confetra Campania (Inside Marketing)

Attestato di stima da parte di Confetra Campania per Pietro Spirito, presidente dell'Autorità di sistema portuale del Tirreno Centrale, dopo la lettera di una settimana fa firmata (e in parte sconfessata) da 26 aziende portuali di Napoli, pubblicata sul Corriere del Mezzogiorno, che bocciava l'operato di questi ultimi quattro anni, in particolare equiparando un immobilismo commissariale (il porto di Napoli è stato commissariato per oltre tre anni, da marzo 2013 a dicembre 2016) a un immobilismo dirigenziale. A scrivere non è un'istituzione ma una confederazione di imprenditori campani, la cui maggioranza si trova a Napoli, rendendo quindi sempre più isolata la critica contenuta nella lettera.

Le associazioni riunite in Confetra Campania sono Accsea, Assospena, Anasped, Assoagenti, Trasportounito, Assologistica e Fercargo, tutte riunite in Confetra Campania. «In rappresentanza delle associazioni dell'utenza portuale - scrivono - pur rispettando l'opinione di tutti, ci dissociamo da prese di posizione irrituali ed inopportune che, oltretutto non rappresentano l'intero cluster portuale napoletano. Confetra Campania, sia in maniera diretta che attraverso le singole associazioni datoriali che la compongono, non ha mai fatto mistero in passato e in tempi non sospetti della stima per il presidente Spirito le cui integrità e competenza sono indiscutibili, così come non ha risparmiato in qualche caso le necessarie critiche, in uno spirito di collaborazione costruttiva. Ed è innegabile che, dopo troppi anni di commissariamento e di conseguente assenza di una guida stabile e presente, ci si è trovati finalmente a comunicare con un AdSP reattiva disponibile ad ascoltare le istanze degli imprenditori del settore.

«È innegabile che, malgrado una posizione di partenza estremamente svantaggiata, il presidente Spirito abbia saputo, durante questi quattro anni di mandato, rimettere in movimento una macchina amministrativa che veniva da lunghissimi anni di inefficienza, immobilismo e non poche zone d'ombra, avviando nel contempo alcune attività importanti che da anni fluttuavano nel limbo dei progetti sospesi o, spesso, erano solo uno sterile refrain in convegni, interviste e lagnanze. Di tutto questo riteniamo ingeneroso non dare i giusti meriti al presidente Spirito, del quale ricordiamo (ed evidentemente siamo tra i pochi a farlo) un'affermazione fatta in occasione del suo primo incontro con le ns associazioni appena dopo l'insediamento ufficiale nel dicembre 2016: "il lavoro da fare è enorme, gli obiettivi da perseguire ambiziosi ed importantissimi. Questi primi quattro anni che mi aspettano serviranno a far ripartire l'Adsp, gli eventuali successivi quattro a portare a termine il lavoro".

«Non è dunque nostra intenzione "tirare per la giacca" i decisori; nella nostra posizione di utenza portuale libera da interessi di parte ci auguriamo che la scelta favorisca il necessario e non più differibile sviluppo degli scali della Campania nel momento in cui il paese ha realizzato l'importanza della logistica e la politica sembra aver al fine compreso la necessità di investirvi auspicando che detta scelta venga decisa nel solco della continuità che costituirebbe la maniera più efficace per raggiungere finalmente una gestione efficiente».

I presidenti delle associazioni aderenti a Confetra Campania:

- Accsea (imprese di spedizione e corrieri ) - Ermanno Giamberini
- Assoagenti - (agenti marittimi) - Andrea Mastellone
- Assospena - (spedizionieri doganali) - Augusto Forges Davanzati
- Confetra Mezzogiorno - (coordinamento delle confederazioni logistiche territoriali del Sud Italia) - Domenico De Crescenzo
- Trasportounito - (autotrasportatori) - Attilio Musella

La polemica è nata una settimana fa con una lettera firmata apparentemente da 26 imprese portuali del porto di Napoli. Nei giorni successivi è seguita la smentita della capogruppo di Grandi Navi Veloci, la dissociazione dell'Unione industriali di Napoli (all'interno del quale confluiscono le 26 imprese portuali napoletane), la solidarietà di Sipotra (che però ha chiesto rettifica del modo in cui è stata inserita nell'articolo) e, infine, un appello online su change.org che chiede il bis di Spirito, firmato da professori e cittadini napoletani.

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