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08 agosto 2025, Aggiornato alle 16,11
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Logistica e congestioni, Russo: "A Napoli il PCS sarà fondamentale"

Intervista al presidente di Conftrasporto-Confcommercio sul futuro della portualità campana. "Il dialogo operatori-istituzioni è alla base di tutto"


La portualità italiana è in una fase importante e delicata, il rinnovo dei presidenti delle autorità di sistema portuale è una di queste. Nei porti campani di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia è ormai dato per scontato l'arrivo di Eliseo Cuccaro, ex ad di Alilauro, il quale a fine luglio ha avuto il via libera della Camera. Se i successivi passaggi istituzionali di nomina proseguiranno senza intoppi (dopo la pausa estiva), Cuccaro succederà ad Andrea Annunziata, commissario e già presidente dell'Autorità di sistema portuale (Adsp) del Tirreno Centrale negli ultimi quattro anni. "Annunziata ha lavorato bene, puntando sull'efficienza logistica e il potenziamento energetico dei porti della Campania. Dal prossimo presidente ci aspettiamo la stessa visione", afferma Pasquale Russo, napoletano, presidente di Conftrasporto-Confcommercio, al quale abbiamo chiesto di rispondere ad alcune domande su temi di stretta attualità con particolare riguardo alla fluidità delle merci nel porto di Napoli.

L'associazione che presiede rappresenta i principali operatori dei porti: autotrasportatori, ferrovie, imprese logistiche, terminalisti, spedizionieri, agenti marittimi, armatori, tra gli altri. Quali sono le prossime sfide per lo sviluppo dei porti campani?
«Come mostrano i dati degli Osservatori MOST, di cui Conftrasporto-Confcommercio è membro del comitato scientifico per il trasporto, tra il 2023 e il 2024 i porti di Napoli e Salerno hanno visto aumentare il volume merce complessivo di oltre il 10 per cento, anche se a fronte di un calo dei rotabili. Crescono l'intermodalità e parte delle infrastrutture. Mancano i collegamenti ferroviari, fattore però ampiamente compensato dalla rete capillare dell'autotrasporto, senza dimenticare che l'assenza o la carenza di collegamenti ferroviari portuali è una criticità strutturale alla portualità italiana».

L'autotrasporto a Napoli è alle prese con periodiche congestioni, con i mezzi pesanti che nei periodi di picco fanno fatica a entrare e uscire velocemente dal porto. L'ultimo accordo sulla viabilità in Adsp ha visto l'assenza di FAI Conftrasporto-Confcommercio. Come mai?
«L'associazione di categoria di Conftrasporto-Confcommercio è in costante dialogo con l'Adsp. Negli ultimi giorni, però, si è attivata una protesta slegata dai processi di negoziazione già in corso con le istituzioni e le autorità. Seppur spontanea e nei diritti di tutti, non ha prodotto risultati conseguenti perché di fatto la recente riorganizzazione logistica dei mezzi pesanti nel porto di Napoli era già stata pianificata. Le nostre imprese, pur condividendo i contenuti di queste recenti proteste, non ne hanno condiviso le modalità, e hanno deciso così di astenersi dal partecipare all'ultima riunione in Adsp per evitare tensioni che non avrebbero giovato alle decisioni finali che, ripeto, erano già state prese. Tra gli operatori e le istituzioni ci deve essere, alla base di tutto, un dialogo costante, che è quello che non abbiamo mai smesso di mantenere. Le proteste degli ultimi giorni sono in realtà state più strumentali che concrete».

Oltre all'apertura di più postazioni ai varchi e alle fasce orarie dedicate ai mezzi pesanti, quale sarà il prossimo passo da fare per migliorare la viabilità interna del porto di Napoli?
«Un dispositivo fondamentale sarà il Port Community System [PCS], ovvero la digitalizzazione, l'interscambio e il tracciamento documentale dei processi logistici, sincronizzando le funzioni autorizzative, commerciali e operative legate all'importazione, all'esportazione e al trasbordo delle merci. Il PCS dovrebbe ridurre drasticamente le code ai varchi, abbattendo i tempi di controllo. Un sistema del genere, una volta a regime, migliorerà sensibilmente la velocità di ingresso e uscita dei mezzi pesanti».

Basterà a risolvere la cronica mancanza di spazi di attesa e manovra per l'autotrasporto?
«Non sarà la bacchetta magica che risolverà tutti i problemi ma sì, una volta avviato del tutto, risolverà il grosso di queste criticità. Secondo i dati di MOST, il 12,9 per cento delle tonnellate via mare movimentate in Europa passa per un porto italiano. L'Italia è stabilmente terza in Europa per traffici totali, dopo Olanda e Turchia, con i container e i rotabili in crescita. Il porto di Napoli è la prima economia della Campania. Insieme al sistema di Gioia Tauro è l'asset del Meridione che attrae più capitali stranieri. I porti campani sono ben collegati, grazie all'autotrasporto, agli interporti di Nola e Marcianise. Ma è un sistema logistico che non brilla sulla puntualità. Il PCS sarà importantissimo per abbattere drasticamente i ritardi».