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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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Armatori - Logistica

La Spezia e Casalbanca digitalizzano i container

Grazie al progetto europeo Fenix e agli accordi tra Autorità portuale italiana e marocchina, antenne, sigilli e lettori a radiofrequenza permetteranno lo sdoganamento velocizzato e anticipato


Antenne, sigilli, lettori, gps, chip a radiofrequenza e sdoganamento anticipato telematico. I porti della Spezia e Casablanca saranno più vicini grazie al progetto europeo Fenix, attraverso il quale verrà realizzato un corridoio logistico digitalizzato tra il porto italiano e marocchino, destinato ad arricchirsi negli anni di nuovi strumenti tecnologici. Coinvolti, oltre all'Autorità di sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, anche il trasportatore Gruppo Tarros e la società esperta di automazione londinese Circle.

Grazie a un protocollo d'intesa sottoscritto tra AdSP e Agence Nationale des Ports sono coinvolti anche i terminal container di Casablanca e Tarros Maroc. Si punta a semplificare e integrare i flussi informativi grazie all'utilizzo dell'"internet delle cose", nonché ad armonizzare e digitalizzare progressivamente i flussi documentali sfruttando la blockchain e l'intelligenza artificiale. Antenne, sigilli e lettori sono gli strumenti materiali che consentono di velocizzare le operazioni. Per esempio, verranno posizionate antenne in prossimità dei varchi portuali, sia in entrata che in uscita, permettendo la rilevazione automatica a radiofrequenza dei sigilli RFID posizionati sul container identificando velocemente lo stato del contenitore (in uscita o in entrata) e la sua destinazione. Un lettore a lunga distanza che opera su banda UHF gestisce due antenne in contemporanea, garantendo un ampio raggio di frequenza. Sigilli sui container caricati sopra i camion sono presenti dei sigilli, installati in questi giorni dal Gruppo Tarros e Circle, con all'interno un RFID (chip a radiofrequenza) per l'identificazione in import o export. Comunicando tra loro, antenne, lettori e sigilli permettono l'accesso diretto al terminal. La fotocellula posizionata al gate portuale è in grado, infatti, di rilevare la numerazione corrispondente al sigillo, identificando la bolla corrispondente ad esso e annullandone possibili rallentamenti di controllo e/o ispezione.

La prima fase del progetto pilota è stata finalizzata nei giorni scorsi. Rientra nel FENIX, progetto comunitario coordinato da ERTICO e dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dell'Italia, come beneficiario attraverso TTS Italia. 

AdSP, Gruppo Tarros e Circle stanno inoltre portando avanti le attività necessarie ad assicurare lo scambio anticipato dei documenti al porto di arrivo prima della partenza della nave, sfruttando i recenti strumenti informatici dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli italiana.