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29 marzo 2024, Aggiornato alle 14,44
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Infrastrutture

Gioia Tauro in sciopero per una settimana

MCT vuole licenziarne 400, i sindacati ne chiedono cento in meno. Nel mezzo un'agenzia del lavoro difficile da avviare


Cento lavoratori da licenziare in più e i dipendenti del Medcenter Container Terminal (MCT) di Gioia Tauro decidono di incrociare le braccia dal 13 al 24 aprile. L'annuncio delle segreterie Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Sul è arrivato ieri sul tavolo del terminalista, del ministro dei Trasporti Graziano Delrio e del prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari. MCT ha annunciato un piano di licenziamento per circa 400 portuali (su 1,292 complessivi) mentre i sindacati ne chiedono cento in meno. Per un settimana, a partire dalla prossima, il porto calabrese sarà in sciopero. «Abbiamo più volte ribadito la distanza rispetto gli esuberi che Mct ostinatamente ha voluto sostenere. Numeri – si legge nella lettera dei sindacati - che in maniera oggettiva sono stati contestati da tutte le sigle sindacali, in tutte le sedi con una proposta analitica presentata ufficialmente, nonostante la volontà aziendale di procedere con limitate riunioni atte a prendere tempo e senza mai entrare nel merito della discussione con puntualità. Rimaniamo turbati dalle incongruenze del documento di Mct».

L'Autorità portuale, ancora commissariata, a fine marzo ha deliberato e approvato, tramite il Comitato portuale, la nuova Agenzia del lavoro che, sul modello dei porti nordeuropei, ha l'incarico di formare e reinserire al lavoro i dipendenti in esubero. Sarà un lavoro difficile per questo nuovo istituto in un contesto così. L'unica agenzia di questo tipo per i porti funzionante e con buone aspettative per il futuro è quella del porto di Trieste, costituita a maggio dell'anno scorso. Un'altra è stata istuita a Taranto ma, come ha richiesto il presidente dell'Adsp, ha bisogno di più risorse.

Sul lavoro dei terminal portuali il ministero dei Trasporti sta progettando una serie di interventi. In primo luogo l'addio al "15 bis", il sistema che per due anni ha finanziato la formazione delle compagnie e imprese portuali in cambio della riduzione dell'organico. Poi un censimento, mai realizzato, dei lavoratori dei terminal portuali: si conoscono i soci delle compagnie ma non i dipendenti. Recentemente il consigliere del dicastero Ivano Russo ha incontrato i rappresentanti delle imprese e delle compagnie portuali per discutere dell'istituzione di un'agenzia del lavoro nazionale.
 
P. Bo.