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17 aprile 2024, Aggiornato alle 18,17
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Politiche marittime

Agenzia del lavoro, Taranto chiede risorse

L'Adsp del Mar Iono vorrebbe uno stanziamento temporaneo per un piano di ricollocazione lavorativa «di politica attiva» ma a carico dell'authority pugliese

È «evidente» come la differenza dei costi del lavoro e lo scenario mediterraneo «facciano sì che l'attività di trasbordo abbia difficoltà a mantenersi sul territorio». Così Sergio Prete, presidente dell'Autorità di sistema portuale (Adsp) del Mar Ionio (Taranto) interviene in audizione alla commissione Bilancio della Camera in qualità di rappresentante Assoporti.

All'ordine del giorno, l'Agenzia del lavoro portuale istituita pochi giorni fa a Taranto e in attesa di costituzione a Gioia Tauro. Non potrà durare più di tre anni e sarà sostenuta con risorse dell'Adsp del Mar Ionio. Questo potrebbe pesare sul bilancio dell'Authority secondo Prete, che chiede «uno stanziamento temporaneo o straordinario per far sì che le Autorità possano gestire al meglio questa nuova agenzia».

«Bisogna dar corso – continua Prete - a una riconversione delle aree e delle attività portuali, cosa in parte già avvenuta e che questo strumento è idoneo ad accompagnare», giudicando l'Agenzia come «una norma di politica attiva perché tende non solo a un esclusivo sostegno al reddito ma alla promozione e riqualificazione del personale che è stato o è tuttora impegnato in una determinata attività ora in difficoltà». «Condividiamo -conclude Prete - e siamo pronti a supportare maggiormente la scelta fatta con l'articolo 4 del decreto legge sugli interventi urgenti per la coesione sociale e territoriale, con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno».