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08 ottobre 2024, Aggiornato alle 19,13
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Shipping nel Mar Rosso? L'assicurazione costa il triplo

L'alta tensione militare dell'area ha fatto dirottare gran parte del traffico sul Capo di Buona Speranza. E i costi di trasporto tra Asia ed Europa stanno aumentando

Una parata militare del gruppo Houthi a Sanaa, capitale dello Yemen, 21 settembre 2022 (Dietrich Klose/Flickr)

Con la sospensione dei transiti nel canale di Suez delle navi del gruppo Maersk, i collegamenti internazionali marittimi di merce di consumo subiscono un altro duro contraccolpo. La compagnia danese è la seconda compagnia marittima di container al mondo, per grandezza, dopo Msc, e gestisce circa un sesto del trasporto di merci globale. È una situazione problematica dovuta a un momento molto delicato che sta attraversando l'area del Mar Rosso, impattando significativamente sui costi di trasporto e di assicurazione di una nave, ormai triplicati rispetto a due mesi fa

Come riferisce l'International Maritime Organization, ad oggi sono almeno 18 le compagnie di navigazione che hanno interrotto i transiti per il canale di Suez. Da novembre dell'anno scorso tra il Mar Rosso e il Golfo di Aden sono state attaccate almeno 25 navi mercantili. «La situazione - afferma il gruppo Maersk in una nota - è in continua evoluzione e rimane altamente volatile, e tutte le informazioni disponibili confermano che il rischio per la sicurezza continua ad essere a un livello significativamente elevato.

Sono ormai diverse settimane che la maggioranza del traffico marittimo tra Europa e Asia è costretto a circumnavigare l'Africa doppiando il Capo di Buona Speranza. Questo perché da novembre scorso l'area del golfo di Aden, ma soprattutto del Mar Rosso, sono soggette a una serie di attacchi intimidatori da parte degli Houthi, gruppo ribelle yemenita che da quando è scoppiato il conflitto tra Israele e la Striscia di Gaza, all'inizio di ottobre, sta cercando di affermarsi sullo scenario internazionale. E lo fa tramite il lancio di missili e voli di droni armati verso le navi mercantili, soprattutto portacontainer, senza però arrecare particolari danni finora ma con atti per lo più dimostrativi.

Gli attacchi degli Houthi hanno reso la rotta del Mar Rosso molto pericolosa. È quella da cui passano le navi per accedere o uscire dal canale di Suez, a seconda se sono dirette rispettivamente in Europa o in Medio Oriente e Asia. Una rotta marittima attraversata ogni anno da circa il 12 per cento del commercio marittimo globale e dal 30 per cento di quello dei container. Quali sono le conseguenze della deviazione di tutto questo traffico, o di una gran parte, sul Capo di Buona Speranza?

Innanzitutto i tempi di viaggio, che si allungano tra i dieci e i quindici giorni in più, a seconda della velocità della nave, della sua stazza, della quantità di carico a bordo e del numero di toccate da fare. In secondo luogo la situazione di rischio che sta vivendo il Mar Rosso e l'allungamento dei tempi di viaggio impatta relativamente poco sui costi di viaggio, ovvero il carburante, ma molto di più sui costi di assicurazione. Marco Forgione, direttore dell'Institute of Export and International Trade britannico, riferisce al New York Times che il costo dell'assicurazione per una nave che transita sul Mar Rosso è passato dallo 0,2 per cento del valore della nave allo 0,7 per cento. In altre parole, assicurare oggi il viaggio di una grande nave portacontainer attraverso il Mar Rosso (e indirettamente nel canale di Suez) costa più del triplo rispetto a due mesi fa. Alcuni analisti hanno calcolato che attualmente il trasporto di un container da Genova a Shanghai è aumentato del 114 per cento, salendo a 4,178 euro. Il presidente dell'Autorità di sistema portuale di Trieste, Zeno D'Agostino, ritiene che le prossime due settimane vedranno un brusco calo degli approdi navali commerciali per via dell'accumularsi dei giorni in più di viaggio per giungere nello scalo giuliano. ««Per Trieste - spiega D'Agostino - ci saranno almeno un paio di settimane di sosta. Se la situazione dovesse protrarsi, il rischio è che le navi, una volta circumnavigata l'Africa, puntino direttamente sui porti del Nord Europa a discapito del Mediterraneo».

Nel Mar Rosso il traffico marittimo non è interrotto ma decisamente ridimensionato. Secondo Bloomberg, a fine dicembre il passaggio dei mercantili nel canale di Suez si è ridotto del 40 per cento. L'aspetto positivo è che la deviazione di questo traffico è accaduta subito dopo il picco di traffico pre-natalizio o comunque nella fase sua finale, impattando relativamente poco sulle consegne. Ciò non toglie, però, che se la situazione persisterà i problemi cominceranno ad accumularsi.