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03 maggio 2024, Aggiornato alle 16,47
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Anche Maersk rinuncia a passare per il canale di Suez

Questa settimana almeno quattro portacontainer in uscita a sud di Suez sono state dirottate verso il Capo di Buona Speranza. Arrivano le condanne internazionali contro i ribelli Houthi

(kees torn/Flickr)

Dopo essere rimasta una delle ultime grandi compagnie marittime ad attraversare il canale di Suez, anche Maersk ha dovuto rinunciare al passaggio per il Mar Rosso, zona esposta da novembre scorso - dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas - ad attacchi di missili e droni provenienti dallo Yemen e rivendicati dai guerriglieri Houthi filo-Hamas.

Da venerdì scorso, per decisione dell'armatore, tutte le navi mercantili della compagnia circumnavigheranno l'Africa per raggiungere l'Europa dall'Asia e viceversa, finché la situazione nel Mar Rosso non torna a livelli di rischio più accettabili. «Abbiamo deciso che tutte le navi Maersk destinate a transitare nel Mar Rosso/Golfo di Aden verranno dirottate a sud attorno al Capo di Buona Speranza per il prossimo futuro», scrive la compagnia danese in una nota.

Nel canale di Suez, che collega il Mar Rosso al Mar Mediterraneo, transita circa il trenta per cento del commercio globale di container. Una chiusura prolungata della rotta avrebbe ripercussioni gravi non tanto sulla catena di approvvigionamento quanto sulla velocità di consegna di beni quali, per esempio, carburante e cibo, che diventerebbero inoltre più cari per il viaggio più lungo percorso per arrivare a destinazione.

Mercoledì gli Stati Uniti e altri 11 governi, tra cui Australia, Canada, Germania, Giappone e Regno Unito, hanno rilasciato una dichiarazione dalle parole forti mettendo in guardia gli Houthi da ulteriori attacchi. «Gli Houthi - scrivono - si assumeranno la responsabilità delle conseguenze qualora dovessero continuare a minacciare vite umane, l'economia globale e il libero flusso del commercio nei corsi d'acqua critici della regione». Giovedì anche il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha approvato una risoluzione di condanna degli attacchi degli Houthi.

Come riferisce l'International Maritime Organization, ad oggi sono almeno 18 le compagnie di navigazione che hanno interrotto i transiti per il canale di Suez, obbligando le navi a circumnavigare l'Africa, aumentando così i costi di viaggio. Da novembre dell'anno scorso tra il Mar Rosso e il Golfo di Aden sono state attaccate almeno 25 navi mercantili, per lo più portacontainer, di compagnia quali Msc, Hapag Lloyd e The Alliance.

Sono state almeno venti le portacontainer di Maersk schedulate sul canale di Suez questa settimana e diverse di queste hanno subito degli attacchi non meglio identificati. Martedì la portacontainer Maersk Hangzhou ha subito un tentativo di abbordaggio e giovedì quattro di cinque navi in viaggio verso sud attraverso il Suez sono state dirottate verso lo Stretto di Gibilterra per circumnavigare l'Africa in direzione Asia, un viaggio che richiede (in direzione Europa o Asia), a seconda delle toccate nave, tra i dieci e i quindici giorni di viaggio in più rispetto alla scorciatoia del canale di Suez.

«La situazione - conclude Maersk - è in continua evoluzione e rimane altamente volatile, e tutte le informazioni disponibili confermano che il rischio per la sicurezza continua ad essere a un livello significativamente elevato. Mentre continuiamo a sperare in una soluzione sostenibile nel prossimo futuro e facciamo tutto il possibile per contribuire ad essa, incoraggiamo i clienti a prepararsi al persistere di complicazioni nell'area e al verificarsi di interruzioni significative nella rete globale»,

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Tag: maersk