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19 aprile 2024, Aggiornato alle 18,53
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Politiche marittime

Sette porti italiani sperimentano energia pulita

Onde, solare, auto elettriche, carburanti e cold ironing. Li riassume il ministero dell'Ambiente nelle recenti linee guida per i porti

Un impianto di "wave power" in Scozia, nelle isole Orcadi

di Paolo Bosso

In sette porti italiani si stanno sperimentando promettenti tecnologie per la produzione energetica pulita. Alcune sono più 'datate', come quella che ricava elettricità dal moto ondoso – con una peculiarità interessante – altre più innovative come l'abbattimento dello zolfo dai combustibili, il noleggio di auto elettriche e l'uso di mezzi di banchina a gas. Senza dimenticare il cold ironing, l'elettrificazione delle banchine.

Le recenti Linee guida sulle attività energetico-ambientali, scritte dal ministero dell'ambiente e pubblicate in Gazzetta ufficiale il 29 dicembre (decreto del 17 dicembre), non si limitano a indirizzare le amministrazioni delle autorità portuali (documento di pianificazione energetica, analisi costi-benefici, documento di indirizzo della pianficazione, etc.) ma presentano anche casi di studio su progetti, sperimentali o attivi a tutti gli effetti, che ricavano o forniscono energia pulita nel porto. I porti osservati dal ministero sono quelli di Napoli, Civitavecchia, Venezia, Savona-Vado, Cagliari, Livorno e Genova (quest'ultima con due progetti). Le linee guida sono state presentate lunedì in conferenza stampa a Roma dal ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, che ha indicato nel gas naturale liquefatto (LNG o GNL) il settore tecnologico e il mercato più promettente. Costa ha citato diversi esempi: nel cabotaggio, una nave alimentata a gas è operativa nello stretto di Messina; Costa Smeralda, prima nave da crociera a gas, navigherà a novembre. Bisogna attrezzarsi con stazioni di rifornimento diffuse omogeneramente. «Noi abbiamo preso un impegno a livello internazionale per l'abbattimento della CO2 - ha detto Costa -. I porti sono luoghi che hanno emissioni di anidride carbonica particolarmente forti. Le linee guida tendono a tagliare queste emissioni una volta per tutte».

Vediamoli nel dettaglio i progetti in corso e le iniziative maturate negli ultimi anni in sette porti italiani.

Napoli. DIMEMO - Energia dal moto ondoso
È iniziato a giugno 2012 e terminato nel 2015, con una fase di monitoraggio nel 2016. Nel molo San Vincenzo è stato installato un dispositivo a tracimazione per la conversione dell'energia del moto ondoso in elettricitià. La particolarità del progetto è che il sistema è integrato alla diga marittima, così da abbattere i costi di produzione e mantenimento essendo integrati a quelli di manutenzione della diga.  Il progetto "DIMEMO" è stato finanziato dal ministero dell'Istruzione nell'ambito del programma operativo nazionale 2007-2013. Costo, 656 mila euro.
I test hanno mostrato che è possibile produrre tra i 10 e i 20 kW per ogni metro fronte-mare.
Si è calcolato un ritorno degli investimenti al di sotto dei cinque anni.

Civitavecchia. REWEC 3 – energia dal moto ondoso
Come per il porto di Napoli, anche questo progetto ricava energia dalle onde e si è concluso nel 2015. Sono stati installati cassoni in cemento nella darsena del porto e turbine autorettificanti. È un progetto europeo Ten-T con investimenti dell'Autorità portuale e dell'Unione europea. I risultato, riferisce il ministero dell'Ambiente, sono «straordinariamente positivi».

Venezia. Accordo "Venice blue flag"
È stato sottoscritto a marzo 2017 tra 41 compagnie di navigazione, Comune di Venezia e autorità portuale, tutti impegnati ad abbattere le emissioni di zolfo dalle navi merci e passeggeri, in vista delle normative mondiali dell'International Maritime Organization che dal 2020 imporranno una stretta sul tenore consentito. Le compagnie che scalano Venezia si sono impegnate a non superare lo 0,1 per cento in massa. Secondo le analisi di ARPAV del 2016, le emissioni di anidride solforosa del traffico crocieristico si sono ridotte del 91 per cento, quelle di particolato del 46 per cento e quelle di ossidi di azoto del 2 per cento.

Savona. Cold ironing
Un impianto di piccole dimensioni avviato nel 2008, poi ampliato con il contributo di Corsica Sardinia Ferries. Attualmente eroga 1,5 MW di potenza e consente di alimentare contemporaneamente tre traghetti ormeggiati.

Cagliari. Noleggio auto elettriche
Due stazioni di ricarica per un totale di otto postazioni, una vicino via Roma e un'altra sul molo Ichnusa, in previsione della realizzazione di un marina. Ciascuna colonnina eroga 3,7 kW e richiede una media di 4 ore di ricarica. Sono disponibili al noleggio quattro vetture con un'autonomia di 100 chilometri con una tariffa che si aggira sui 50 euro a seconda dell'auto.

Livorno. Progetto Greencranes
Un prototipo di carrello elevatore presentato dall'autorità portuale nel 2014. È un dual fuel diesel-LNG. Secondo i calcoli dell'authority un mezzo alimentato così riduce i consumi della metà.

Genova. Cold ironing e fotovoltaico
Nel 2017 sono state elettrificate le dodici banchine dell'area riparazioni navali, primo caso in Italia. Erogano una potenzxa fino a 15 MW. Un progetto nato nel 2009 e avviato nel 2015 a un costo di 9,7 milioni, provenienti dal ministero dell'Ambiente e da fondi europei POR-FESR. È previsto un ulteriore investimento di 15 milioni, di cui dodici per l'elettrificazione del terminal PSA di Voltri-Prà e 3 milioni per la stazione marittima. Si calcola una riduzione delle emissioni di anidride carbonica di quasi un terzo e del 95 per cento di ossidi di azoto.
Per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici, sono stati installati nel 2011, nel 2012 e nel 2015. Il primo è stato realizzato nel terminal Ignazio Messina, con una potenza di 200 kW in grado di produrre 230 mila kWh l'anno. Si prevede una riduzione di 137 tonnellate l'anno di gas serra e 300 chili di ossidi di azoto, equivalenti a 60 tonnellate di petrolio. Nel 2012 un'altra struttura è stata aggiunta nel cantiere di San Giorgio del Porto, con una superfice di 1,500 metri quadri costituita da 320 pannelli di silicio policristallino. Producono 110 mila Kwh con una potenza di 100 Kwp. Infine, nel 2015 l'installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto dei Magazzini del otone nel porto antico. 756 moduli da 255 Wp per una potenza totale di 192,78 Kwp, portando a un risparmio in bolletta di quasi 35 mila euro l'anno.