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14 maggio 2025, Aggiornato alle 09,15
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Infrastrutture

Prodotti agroalimentari 19 giorni in porto. In Germania 9

Il dato emerge da uno studio sull'export di Nomisma per Agrinsieme. La lentezza delle procedure burocratiche è una delle prime cause della perdita di competitività delle aziende italiane


Diciannove giorni in porto. Un'eternità. Eppure, in media, tanti ne servono in Italia per l'espletamento dell'iter burocratico che consente l'export via nave di un prodotto agroalimentare. In Germania ce ne vogliono solo 9, al massimo 10 in Francia e Spagna. Il dato sconfortante emerge da uno studio Nomisma per Agrinsieme (basato su analisi di Albo nazionale Autotrasportatori, Eurostat e World Bank) presentato in anteprima dal coordinamento agricolo, in vista della Prima Conferenza Economica di Agrinsieme, a Roma il 18 novembre. Le imprese del Bel Paese non sono competitive, sottolinea lo studio, nè per il costo dell'autotrasporto (1,59 euro/Km in Italia a fronte di 1,21 euro/Km in Spagna) e neanche per il prezzo dell'energia ad uso industriale (0,18 euro/kWh contro i 0,9 euro/kwh della Spagna). Tra i principali Paesi europei, precisano Agrinsieme e Nomisma, "l'Italia si caratterizza per deficit infrastrutturali e sovraccarichi burocratici che si traducono in maggiori costi di produzione per le imprese e minore competitività del tessuto produttivo".