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04 novembre 2024, Aggiornato alle 17,58
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Cultura

Nasce il circuito degli idroscali d'Italia

Iniziativa dell'associazione Aviazione Marittima Italiana per recuperare circa trenta basi storiche dove realizzare musei e fare turismo

(Jeroen Stroes Aviation Photography/Flickr)

Nasce il Circuito degli Idroscali Storici d'Italia. L'iniziativa è dell'associazione Aviazione Marittima Italiana, che da tempo lavora al recupero delle circa trenta basi storiche degli idrovolanti sparse nel Paese. 

Dall'inizio del Novecento e fino agli anni Trenta-Quaranta, infatti, città come Orbetello, Bracciano, Desenzano del Garda, Varese, Brindisi e Taranto ospitavano gli idroscali. L'Aviazione Marittima Italiana lancia la proposta a queste città di sottoscrivere un protocollo, che preveda iniziative comuni per favorire il recupero dei vecchi idroscali, il loro impiego per la promozione della cultura aeronautica (con musei, mostre, convegni, scuole di volo) e anche per tornare ad ospitare velivoli idro allo scopo di promuovere una nuova forma di turismo intermodale e sostenibile. Un'iniziativa che prende le mosse dal successo delle Giornate sugli Idroscali Storici, organizzate sempre dall'Aviazione Marittima Italiana negli ultimi due anni con la collaborazione di autorità civili e militari a livello locale e nazionale. 

Il progetto è stato presentato informalmente al ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, in occasione delle manifestazioni all'aeroporto di Pavullo nel Frignano (Modena) per il centodecimo anniversario dell'Aero Club d'Italia. Il rilancio del volo idro per i collegamenti turistici interessa anche l'hospitality. All'incontro con Garavaglia ha infatti partecipato anche un esponente del settore, Attilio Caroli Caputo, direttore del gruppo Caroli Hotels che nella zona del Salento, in Puglia, gestisce circa 1,500 posti letto.

Parallelamente al lancio del Circuito degli Idroscali Storici d'Italia, l'Aviazione Marittima Italiana è impegnata nelle fasi finali dei test di volo con idrovolanti in alcune isole greche relativi al progetto europeo Interreg Greece–Italy "SWAN" (Sustainable Water Aerodrome Network), che vede coinvolti comuni e enti di Grecia e Italia in vista dell'attivazione di collegamenti idroturistici tra la Puglia e le stesse isole greche. Da parte italiana, partecipano al progetto i comuni pugliesi di Nardò e Gallipoli e l'Autorità portuale di Taranto, mentre da parte greca si sono candidate le isole di Corfù, Paxos, Erikusa, Matraki e Othoni. Nei mesi scorsi, sono stati effettuati alcuni test di volo per certificare e rendere idonei gli specchi d'acqua indicati dai comuni italiani e greci e per poter poi realizzare nove idrosuperfici con relativi mini-terminal. Nei prossimi giorni, un nuovo test sarà effettuato da idrovolanti dell'Aviazione Marittima Italiana presso il porto turistico di Manfredonia "Marina del Gargano" e, successivamente, anche in alcune isole greche. Il servizio di collegamento turistico Italia-Grecia del progetto "SWAN" dovrebbe diventare operativo dalla primavera-estate del 2022.

«Abbiamo già ricevuto molte manifestazioni d'interesse da parte di tante città che ospitano idroscali storici e che hanno compreso l'importanza di riqualificarli, di diffonderne la storia e di tornare a renderli operativi per l'idroturismo», sottolinea Orazio Frigino, presidente dell'Aviazione Marittima Italiana e ideatore del progetto. «Entro la fine di quest'anno lanceremo ufficialmente questo protocollo nazionale da Nisida (Napoli) o da Orbetello (Grosseto), due località che hanno legato il loro nome proprio alle vicende storiche dei rispettivi idroscali. «I collegamenti con idrovolanti, in Puglia ma anche in tutta Italia, potrebbero certamente favorire l'incremento degli arrivi di turisti dall'Italia e dall'estero», spiega Caroli Caputo, «rendendo più rapidi e piacevoli i trasferimenti e anche garantendo il basso impatto ambientale».

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Tag: aeroporti