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14 maggio 2025, Aggiornato alle 09,15
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Infrastrutture

Legambiente, no allo scalo nella baia di Naxos

L'associazione chiede alle istituzioni locali di abbandonare il progetto di costruzione perché violerebbe "i vincoli paesaggistici e archeologici"


La realizzazione di un porto turistico nella baia di Naxos-Taormina, violerebbe "i vincoli paesaggistici e archeologici e devasterebbe un famoso paesaggio storico, una delle icone per eccellenza della Sicilia". Ad affermarlo è il direttivo regionale di Legambiente Sicilia, che ha votato all'unanimità un ordine del giorno in cui si chiede l'abbandono del progetto di costruzione dello scalo. Si tratta di pura speculazione privata, aggiunge l'associazione, "in contrasto con qualsivoglia lungimirante prospettiva di crescita dell'economia turistica del territorio, qui basata sulla balneazione e oggi globalmente sempre più indirizzata verso un turismo culturale ed ecologico". Il presidente di Legambiente Sicilia, Mimmo Fontana, ha, inoltre, inviato al responsabile del procedimento e a tutte le amministrazioni convocate una diffida dal celebrare la conferenza dei servizi. Secondo gli ambientalisti, il finanziamento del progetto avrebbe dovuto essere a carico dei privati, "mentre - dice Legambiente - su 50 milioni di spese previste, la Tecnis Spa intende investire solo 6 milioni di capitale proprio", invocando, per gli altri fondi, un contributo pubblico.

Il progetto dello scalo turistico prevede 411 posti barca complessivi, di cui 378 da diporto da un minimo di 7 metri fino a 40, e 33 posti destinati alla marineria locale; un'ampia piazza pubblica di cerniera tra il tessuto urbano e la nuova struttura portuale con una concessione d'uso ai realizzatori di 30 anni. In cantiere anche la realizzazione di un molo esterno per mega yacht, navi da crociera di piccolo tonnellaggio e aliscafi.