|
adsp napoli 1
28 aprile 2024, Aggiornato alle 12,32
forges1

Informazioni MarittimeInformazioni Marittime

unitraco2
Infrastrutture

I costi del porto di Napoli nel mirino dell'Autorità

È uno dei più cari del Sud. I concorrenti Salerno, Civitavecchia e Bari sono più appetibili. Il Comitato portuale vuole vederci chiaro


di Paolo Bosso 
 
I costi del porto di Napoli finalmente nel mirino dell'Autorità portuale. Diritti di approdo, tasse di ancoraggio, diritti di security e servizi tecnico-nautici. Voci – a cui aggiungere quella dei canoni demaniali – che messe insieme fanno la competitività di uno scalo e l'interesse per l'armatore di approdarci.

Oggi il Comitato portuale campano si è riunito per affrontare la questione e ha deciso di istituire presto un tavolo di confronto tra operatori e Authority per mettere nero su bianco quanto costa il porto di Napoli.

La questione è complessa. «E non si presta - commenta il commissario Francesco Karrer - ad una semplice comparazione con altri porti. I costi variano da porto a porto in base a diversi fattori, dalla tipologia delle banchine agli spazi, per cui è indispensabile definire quali sono le voci comparabili e in base a quali criteri, per poi decidere su quali elementi intervenire».

Lo scalo campano è uno dei più cari del Sud. Dall'analisi preliminare del Comitato è emerso che rispetto a Salerno costa un 30 per cento in più, con i canoni di concessione addirittura doppi. Ma non c'è solo Salerno, porti concorrenti per Napoli sono anche Bari e Civitavecchia. «Dei 100mila teu persi in due anni a Napoli, 50mila sono finiti a Salerno, 40mila a Bari e 10mila a Civitavecchia» afferma Domenico De Crescenzo, presidente del Consiglio compartimentale degli spedizionieri doganali di Napoli.

Il traffico container continua a scendere, com'è ormai da un paio d'anni. Ad aprile sono stati persi altri 10mila container: 16mila contenitori movimentati rispetto a una media di circa 26mila.

Sul fronte dei canoni delle concessioni le cose vanno migliorando. Secondo i calcoli del Comitato, degli oltre 10 milioni di euro di crediti che l'Autorità portuale godeva verso i principali terminalisti, nel 2014 ne sono stati recuperati 6,6 milioni.

Infine, la questione commissario. Il porto di Napoli è da 769 giorni senza presidente, due anni e un mese. A fine aprile scadrà la proroga di Francesco Karrer, attuale commissario, arrivato ad aprile 2014. Ma ancora non si sa cosa succederà, se sarà nuovamente prorogato o addirittura nominato presidente. Interpellato, Karrer sostiene di non avere ancora notizie. Per il prossimo 27 aprile era stata convocata una seduta del Comitato portuale per discutere proprio di questo. Troppo presto. La riunione è stata spostata al 5 maggio.