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11 luglio 2025, Aggiornato alle 09,45
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Economia del mare, crescono imprese e occupati: presentato il XIII rapporto nazionale

Lo studio a cura dell'Osservatorio Nazionale sull'Economia del Mare, in collaborazione con Centro Studi Tagliacarne - Unioncamere, Informare, Camera di commercio Frosinone Latina e Blue Forum Italia Network

report economia mare

Con 232.841 imprese e 1.089.710 di occupati, l'economia del mare in Italia genera un valore aggiunto diretto pari a 76,6 miliardi di euro, che, se consideriamo il valore attivato nel resto dell'economia, raggiunge i 216,7 miliardi di euro, pari all'11,3% del PIL nazionale. Cresce il valore aggiunto diretto con un +15,9%, pari a più due volte la crescita media italiana ferma al 6,6%. Cresce il peso dell'economia del mare sul valore aggiunto complessivo di più di 1 punto percentuale rispetto a quanto rilevato dal XII Rapporto del 2024.

Il moltiplicatore di quest'anno resta stabile a 1,8. Ossia per ogni euro speso nei settori direttamente afferenti alla filiera mare se ne attivano altri 1,8 nel resto dell'economia. Crescono gli addetti, con un aumento occupazionale del +7,7%, più di quattro volte quello registrato nel Paese (+1,9%). Nel biennio 2022-2024 cresce il numero delle imprese, con un +2% in controtendenza con l'economia nazionale che si attesta su un -2,4%.

È quanto emerge dal XIII Rapporto Nazionale sull'Economia del Mare a cura di Osservatorio Nazionale sull'Economia del Mare Ossermare, Centro Studi Tagliacarne - Unioncamere, Informare, Camera di commercio Frosinone Latina e Blue Forum Italia Network, presentato il 9 luglio a Roma presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy, in apertura del 4° Summit Nazionale sull'Economia del mare Blue Forum.

"Il Rapporto che oggi viene presentato contiene elementi estremamente significati sulle reali potenzialità del nostro Paese per sviluppare una vera, significativa e trainante economia del mare che rappresenta uno dei principali comparti su cui si può appoggiare il nostro sistema Paese", ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

Come ogni anno, la tredicesima  edizione del Rapporto, punto di riferimento nazionale ed europeo nella definizione del valore della Blue Economy italiana, ha messo sotto la lente di ingrandimento i diversi settori che compongono la forza produttiva "blu": le filiere dell'ittica e della cantieristica, i servizi di alloggio e ristorazione, le attività sportive e ricreative, l'industria delle estrazioni marine, la movimentazione di merci e passeggeri, la ricerca, regolamentazione e tutela ambiente. 

All'evento di presentazione, aperto dal ministro Urso, sono intervenuti: il presidente di Unioncamere Andrea Prete, il presidente di Assonautica Italiana, Si.Camera e Camera di Commercio Frosinone Latina Giovanni Acampora, il direttore generale del Centro Studi Tagliacarne Gaetano Fausto Esposito e il coordinatore dell'Osservatorio Nazionale sull'Economia del Mare OsserMare Antonello Testa.

Ad arricchire i lavori una tavola rotonda moderata da Roberta Busatto con: Francesca Biondo – presidente Osservatorio della Pesca, Francesco di Cesare – presidente Risposte Turismo, Cetti Lauteta - Partner di The European House Ambrosetti, Alessandro Panaro - head Maritime & Energy SRM e Luciano Serra – presidente Centro Studi sulla portualità turistica di Assonat. A chiudere il confronto Simona Petrucci, presidente dell'Intergruppo Parlamentare per l'Economia del mare. I lavori del Blue Forum 2025 proseguiranno il 10 e 11 luglio presso Unioncamere.
 

Tag: economia