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Eventi - Logistica

Riforma porti, Pasquale Russo (Conftrasporto): "È necessario un confronto vero con il governo"

Oggi a Roma i lavori del decimo Forum organizzato dalla confederazione degli operatori di settore. Sotto la lente, anche ETS e accise

Pasquale Russo

Rivendicando la centralità del settore nella crescita economica del Paese, Pasquale Russo, presidente di Conftrasporto, ha aperto i lavori del X Forum di Conftrasporto tenuto oggi a Roma. Tra i diversi temi affrontati, Russo ha dato particolare importanza alla riforma portuale: "Sappiamo che è agganciata al Pnrr - ha detto - e che i tempi sono stretti. Ma non vorrei che questo diventasse un modo per accorciare il dibattito e impedirci di dire la nostra. Noi vogliamo partecipare, vogliamo discutere. Il dibattito serve".

Russo ha anche messo in guardia contro i rischi di una governance troppo centralizzata: "Se davvero nascerà una nuova società per i porti d'Italia, io dentro ci voglio il Mit. E poi, non ho letto una parola sul lavoro portuale. Sui territori cosa succede? Si rischia di creare un problema enorme, sociale e industriale. E non c'è nulla sul regolamento delle concessioni. Non possiamo accettare che i porti si trasformino in un terreno di scontro burocratico".

Il numero uno di Conftrasporto ha poi affrontato i nodi più urgenti sul fronte fiscale ed energetico: "Nella legge di Bilancio si parla dei cosiddetti SAD, i sussidi ambientalmente dannosi. Ma attenzione: se qualcuno pensa di toccare la sterilizzazione delle accise, qualche problema potrebbe accadere. L'autotrasporto è già pesantemente penalizzato dall'Europa. Il Paese non se lo può permettere".

Per Russo è un argomento spinoso pure quello che riguarda le norme europee sulle emissioni: "L'ETS marittimo e stradale è una bomba pronta a esplodere. In Grecia, le isole minori sono esentate. In Italia, Sicilia e Sardegna no. Serve una battaglia vera. Dobbiamo batterci, perché l'imposizione ETS arriverà direttamente alla pompa, e significherà un aumento del carburante tra il 20 e il 30 per cento. Vuol dire cancellare del tutto la sterilizzazione delle accise. Con l'ETS, l'Italia ha già incassato tra i 2,5 e i 3 miliardi. Perché il Mef non restituisce quei soldi alle imprese per rendere il settore più efficiente? Prima si usino le risorse, poi si parli di ideologia ambientale".

In merito all'autotrasporto sostenibile, Russo ha stigmatizzato le soluzioni "verdi" proposte da Bruxelles: "Parliamo di camion a idrogeno o elettrici… ma dove? Con quali infrastrutture? Con quali costi? Non si può. Servono politiche reali, non teologiche". Sul tema caldo degli incentivi, il presidente di Conftrasporto ha ribadito la necessità di stabilità: "Il Marebonus e il Ferrobonus hanno funzionato. Hanno incentivato davvero il trasporto combinato e sostenibile. Ma vanno resi strutturali, non rifinanziati di anno in anno".

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"Oggi abbiamo dimostrato che le politiche di decarbonizzazione così strutturate non funzionano, si tramutano in una tassa sulle imprese, non garantiscano maggiore sostenibilità ambientale e non porteranno uno spostamento modale, con un ritorno al tutto strada che francamente ci lascia un po' disorientati. Nel corso dei lavori vedremo come, purtroppo, rimane ancora valido lo slogan che lanciammo nel 2015, 10 anni fa, di un'Italia disconnessa per le inefficienze lungo l'arco alpino e la saturazione delle infrastrutture. Vedremo come le trasformazioni del mondo del lavoro richiedono una serie di correttivi normativi e politiche attive oggi necessarie a fronte di una profonda evoluzione del paradigma utilizzato", ha dichiarato in apertura dei lavori il presidente di Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio. "Auspichiamo un confronto con il governo per portare le nostre proposte, non di parte ma, come è la nostra rappresentanza, sulla base di interessi diffusi per lo sviluppo del sistema economico del Paese", ha concluso Russo.