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20 ottobre 2025, Aggiornato alle 16,25
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"Porti d'Italia", varato il testo completo per la riforma di settore

L'organismo di diritto privato (ma a capitale pubblico) proposto dal viceministro Rixi, coordinerà investimenti, opere strategiche e i rapporti tra lo Stato e le Autorità di Sistema

Edoardo Rixi

La nuova società pubblica destinata a cambiare la portualità nazionale si chiamerà "Porti d'Italia Spa". Il nuovo organismo è contemplato nel Disegno di Legge scaturito dal lavoro affidato dal ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Matteo Salvini, al suo vice, Edoardo Rixi. Porti d'Italia sarà una una sorta di super Authority di diritto privato, ma a capitale interamente pubblico, concepita per coordinare investimenti, opere strategiche e rapporti tra lo Stato e le sedici Autorità di Sistema Portuale italiane.

Il documento si compone di 29 articoli e si sviluppa su oltre 50 pagine. La sua costituzione sarà formalizzata con un decreto del Mit, di concerto con il ministero dell'Economia. Verranno definiti statuto, governance e remunerazioni, e sarà fissata la data di avvio delle attività. Il capitale iniziale ammonterà a 500 milioni di euro, interamente versati dal Tesoro, che manterrà il controllo azionario d'intesa con il Mit. Al vertice, il consiglio di amministrazione che dovrebbe essere composto da cinque membri: due indicati dal Mef, due dal Mit e uno dalla Presidenza del Consiglio. Il presidente verrà scelto tra i designati del Mef, mentre l'amministratore delegato sarà nominato dal Mit.

Porti d'Italia avrà il compito di promuovere e sviluppare la "Rete italiana della portualità", gestendo in regime di concessione di novantanove anni le opere di rilevanza strategica nazionale e internazionale. Dalla costruzione di nuovi moli e banchine agli interventi di manutenzione straordinaria, la società diventerà il principale braccio operativo dello Stato per la realizzazione di grandi infrastrutture marittime. In questa veste, potrà progettare, appaltare e collaudare direttamente i lavori, esercitando anche funzioni espropriative e di vigilanza. Sarà inoltre incaricata di coordinare le attività con le singole Autorità portuali, mediante una convenzione -quadro con la Conferenza nazionale del sistema portuale. Per le proprie attività, la società potrà assumere personale direttamente o avvalersi di tecnici distaccati da altre società pubbliche, fino a 150 unità. Se tutto procederà secondo i tempi, la concessione dovrebbe essere formalmente attiva entro il 31 luglio 2026. 

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