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10 ottobre 2024, Aggiornato alle 16,27
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Cultura

Camogli, storia della marineria nei quadri "di seta" di Thomas Willis

Al museo ligure "Gio Bono Ferrari" restaurate cinque opere dell'originale artista americano

American Yacht "Agnes" by Thomas Willis

di Bruno Sacella - DL News

Presso la sede del Museo Marinaro "Gio Bono Ferrari" di Camogli è stato presentato nei giorni scorsi il restauro di cinque quadri della storica quadreria, tra cui il "quadro di seta" di Thomas Willis, raffigurante il brigantino Fortunato Repetto, uno dei sei quadri di seta che sono un vanto del Museo, considerata la rarità delle opere di questo artista americano, nato nel Connecticut ma vissuto a New York, pressoché  sconosciuto in Italia, ma molto stimato  negli Stati Uniti dove i caratteristici quadri di questo autore sono presenti in quasi tutti i musei marinari degli States.

Il quadro, facente parte del primo nucleo di reperti esposti da Gio Bono Ferrari al tempo della fondazione del museo, nel 1938,  si trovava  già in precarie condizioni di conservazione al momento della donazione da parte dei Padri del monastero degli olivetani e gli ottant'anni di esposizione, nonostante ogni possibile attenzione, non ne hanno certo migliorato le condizioni generali. Inoltre, ultimamente era stato attaccato dai parassiti della seta, per cui si è reso necessario un pronto intervento di recupero e salvataggio di cui si è fatta carico l'amministrazione, dimostrando vivo interesse per il patrimonio artistico, storico e culturale custodito nel museo.

Il restauro, per il quale è stato richiesto e ottenuto il permesso della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Genova e le province di Imperia, La Spezia e Savona, è stato eseguito dalla restauratrice Claudia Santamaria con buon risultato, anche se, contrariamente a quanto si ottiene per i dipinti a olio o ad acquerello, il quadro in tessuto non può essere riportato alle sue condizioni originali.

Thomas Willis (1850 – 1925), pur essendo un buon pittore di quadri a olio, deve la sua notorietà ai quadri di navi, specialmente velieri, eseguiti con una tecnica assolutamente innovativa. Su una tela di seta azzurra, sulla quale aveva probabilmente eseguito il disegno a carboncino nelle sue grandi linee,  applicava lo scafo del veliero ricavato da una pezza di velluto, conservandone caratteristiche tecniche e colore, dopodiché donne cinesi di una piccola comunità, che operavano nella sua bottega a Brooklyn, ricamavano sulla tela originale, il mare, le sovrastrutture, l'alberatura, le manovre fisse e correnti, la scia,  il baffo di prua, eventualmente uno scorcio di costa. Infine venivano applicate le vele, anch'esse in seta, rinforzate all'interno con carta, appropriatamente incurvate, come se fossero gonfie di vento. Il risultato era uno splendido ritratto di nave tridimensionale, di notevole impatto visivo e ottima qualità artistica.

Per altri quadri, probabilmente di maggior valore o su richiesta dell'acquirente, Thomas Willis dipingeva a olio su tela il cielo, le nubi, il profilo della costa e il mare. Su questo sfondo applicava lo scafo in velluto e tutti i particolari del veliero venivano ricamati con la tecnica sopra descritta. Naturalmente, le cornici, sempre molto importanti e curate, avevano apposti distanziatori per dare spazio alle vele di seta "piene di vento". Il pittore era molto conosciuto nell'ambito dei capitani di velieri che facevano scalo a New York e naturalmente anche i capitani camogliesi vollero avere il vanto di possedere un quadro della loro nave eseguito con questa tecnica. 
 

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