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07 maggio 2024, Aggiornato alle 18,20
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Cagliari, sindacati chiedono tavolo con Conte, Di Maio e Lezzi

I rappresentanti degli oltre 200 lavoratori del terminal tornano ad auspicare un incontro col governo

Il porto canale di Cagliari

Un tavolo con il premier Giuseppe Conte, con il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, e con quello del Sud, Barbara Lezzi. Lo tornano a chiedere i sindacati Cgil, Cisl e Uil per il porto canale di Cagliari, in stato di crisi dopo la procedura di licenziamento avviata dal Cagliari International Container Terminal, contestualmente all'addio di Contship, e dopo che Hapag Lloyd ha sospeso i servizi.

A rischio, secondo gli ultimi calcoli dei sindacati, sono circa 350 posti di lavoro: 210 circa di CICT e oltre cento dall'indotto. Si chiede di «avviare una discussione che abbia la visione completa delle situazioni presenti nei terminal portuali italiani e per pianificare strategie ed azioni condivise inerenti lo sviluppo occupazionale e l'incremento di transito delle merci come ulteriore elemento di sviluppo economico del nostro Paese».

Il contesto in cui si muovere il tavolo è quella della crisi dei terminal di trasbordo italiani che da anni - eccetto Gioia Tauro, colpita ma ancora troppo grande per fallire - non fanno praticamente più traffico di questo tipo, o comunque l'hanno visto ridimensionarsi. Per Cagliari, oltre a questa congiuntura si aggiungono i vincoli paesaggistici del porto che limitano l'aggiornamento infrastrutturale. 

La procedura di decadenza della concessione per Contship è stata posticipata dall'Autorità di sistema portuale della Sardegna, proprio per permettere ai tavoli ministeriali di procedere più speditamente, ma si tratta di una misura temporanea e il Comitato di gestione dell'authority prima o poi dovrà procedere.