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29 aprile 2024, Aggiornato alle 08,20
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Logistica

Attacchi hacker, Federlogistica chiede al MIMS formazione preventiva

All'indomani dell'azione rivendicata dal collettivo russo Killnet, l'associazione di categoria torna a ribadire l'importanza di un maggiore coordinamento tra imprese, governo e Agenzia per la cybersicurezza

(Zukunft Für Alle Kongress/Flickr)

Oltre a diversi siti istituzionali italiani – tra cui il Consiglio superiore della magistratura, l'Agenzia delle Dogane, i ministeri di Esteri, dell'Istruzione e dei Beni Culturali – l'attacco hacker di ieri del collettivo russo Killnet ha colpito anche le infrastrutture digitali di tante aziende di trasporto e logistica, come società di autotrasporto, spedizionieri, doganalisti, aziende ferroviarie, aeroportuali e terminal portuali. È bene sottolineare, però, che a fronte della lunga lista di siti che il collettivo ha dichiarato di aver colpito, al momento non pare che ci siano stati particolari danni.

In ogni caso, soprattutto per prevenire blackout futuri, il presidente di Federlogistica-Conftrasporto, Luigi Merlo chiede al ministero delle infrastrutture di farsi carico delle funzioni di «regia e supporto, sia alle strutture pubbliche sia quelle imprese del settore trasporti, logistica e dello shipping, che svolgono un ruolo strategico, come i terminal portuali, coordinandosi con l'Agenzia nazionale per la cybersicurezza». Si chiede un maggiore coordinamento tra imprese e governo, oltre a «un piano di formazione per disporre delle figure professionali oggi praticamente inesistenti», afferma Merlo.

Federlogistica-Conftrasporto, parallelamente ad altre associazioni di categoria, ha evidenziato da settimane, in concomitanza con altri attacchi informatici subiti da altri Paesi europei, la fragilità dei sistemi informatici italiani, per i quali chiede maggiore protezione. «Deve essere anche messo a punto in tempi rapidissimi – prosegue Merlo - un progetto di formazione che consenta al sistema di disporre di quelle figure professionali di alto livello che sono indispensabili per una mappatura e un aggiornamento costante sui pericoli cyber e sulle misure di reazione agli stessi. Se ai ritardi derivanti dal black out dei porti cinesi – conclude Merlo – dovessero sommarsi le conseguenze di un cyber attack efficace ai nodi strategici del nostro sistema logistico e portuale, l'economia dell'intero Paese subirebbe un colpo mortale, in un momento già caratterizzato da una estrema fragilità e debolezza».

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Tag: digitale - hacker