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16 ottobre 2025, Aggiornato alle 15,18
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Infrastrutture - Logistica

Autotrasporto, Anita: "L'EMS è sicuro per le strade"

Il sistema modulare europeo di trasporto ad alta capacità è un'opportunità di sviluppo del settore, secondo l'associazione di Confindustria. Intanto a Bruxelles si discute la modifica della direttiva su pesi e dimensioni dei mezzi pesanti


Anita, l'associazione aderente a Confindustria che riunisce le imprese di autotrasporto merci e logistica, chiede al governo italiano di sostenere, nel negoziato europeo in corso, la promozione e l'utilizzo degli EMS, l'European Modular System, il sistema modulare per il trasporto su strada ad alta capacità con mezzi lunghi fino a 25,25 metri capaci di trasportare fino alle 60, 70 tonnellate di peso.

«Non c'è alcuna dicotomia tra EMS e sicurezza delle infrastrutture e degli utenti della strada - precisa il presidente Anita, Riccardo Morelli - ora che è ripreso il negoziato europeo sulla modifica della direttiva Ue su pesi e dimensioni dei veicoli pesanti. Gli esiti delle sperimentazioni sugli EMS, condotte negli anni da numerosi Stati membri, ci dicono esattamente il contrario: questi complessi veicolari contribuiscono alla riduzione dell'impatto sull'infrastruttura stradale. Pur essendo più pesante, l'EMS assicura un carico per asse inferiore e un minore consumo di strada e non rappresentano un pericolo per i cittadini».
 
Ne è consapevole la Commissione europea, che ha introdotto gli EMS nel testo base della direttiva, con una apertura significativa della loro circolazione transfrontaliera a determinate condizioni, proprio avendone riconosciuto le potenzialità per migliorare l'efficienza economica ed energetica delle operazioni di trasporto e con l'obiettivo di aumentare la capacità di carico dei mezzi pesanti, riducendo al contempo il numero dei veicoli in transito e la congestione del traffico, dunque con un effetto positivo sulla sicurezza stradale, e l'impronta carbonica del trasporto stradale delle merci così da accelerarne la decarbonizzazione.
 
«I timori che gli EMS possano danneggiare l'intermodalità terrestre non sono fondati – prosegue il Presidente Morelli – al contrario tali combinazioni possono aiutare a trasferire più merci dalla strada alla ferrovia, facilitando ad esempio i collegamenti con i nodi ferroviari e già ora l'Italia potrebbe condurre una sperimentazione per testarne i benefici anche per il settore ferroviario. Rinunciare a questa opportunità significherebbe aumentare di nuovo il divario competitivo delle imprese di logistica italiane rispetto alla concorrenza straniera».

Anita auspica quindi che sia aperto al più presto un tavolo di confronto per individuare una rete idonea alla circolazione degli EMS, dal momento che gli stessi – così come avviene nei Paesi dove da tempo circolano già in regime ordinario – dovranno percorrere corridoi specifici.