|
adsp napoli 1
20 ottobre 2025, Aggiornato alle 16,25
forges1

Informazioni MarittimeInformazioni Marittime

forges4
Logistica

Port Fee e decreto Infrastrutture: valorizzare le attese e la sicurezza nel porto di Napoli | L'analisi di Fita Cna

Il recente decreto ha introdotto importanti novità sugli indennizzi destinati alla categoria, chiarendo i soggetti e le responsabilità

L'area di Levante del porto di Napoli

Il recente Decreto Infrastrutture ha introdotto importanti novità riguardo agli indennizzi per i tempi di attesa nelle operazioni di carico e scarico, segnando un progresso atteso e fondamentale per il settore dell'autotrasporto, in particolare per le imprese che operano nel porto di Napoli. L'associazione dell'autotrasporto Fita Cna spiega nel dettaglio quali sono queste novità.

La modifica dell'articolo 6-bis del D.Lgs. 286/2005, così come ridefinito dal D.Lgs. 21 maggio 2025, riconosce in modo chiaro il diritto dell'impresa di trasporto a essere remunerata per i tempi di sosta non imputabili alla propria organizzazione, ma derivanti dalle inefficienze di altri soggetti della filiera logistica. Questo riconoscimento non è solo un'attenzione ai costi, ma rappresenta un passo decisivo verso un'equa distribuzione delle responsabilità all'interno della complessa catena del trasporto merci.

I principi chiave del nuovo articolo 6-bis sono i seguenti:
Periodo di franchigia di 90 minuti gratuiti per ciascuna operazione di carico o scarico, a partire dall'arrivo del vettore al luogo operativo;
Indennizzo di 100 euro per ogni ora o frazione di ora di attesa aggiuntiva oltre i 90 minuti, a carico in solido di committente e caricatore;
Obbligo per il committente di fornire indicazioni precise sul luogo, gli orari e le modalità di accesso ai punti di carico e scarico;
Impossibilità di derogare ai principi stabiliti dal decreto, nessun accordo o contratto può prevedere condizioni diverse;
Corresponsabilità estesa della filiera, con possibilità per il vettore di richiedere il pagamento dell'indennizzo a uno qualsiasi dei soggetti coinvolti, non solo al mandante o committente diretto.

Nel porto di Napoli, dove la congestione delle aree di accesso e la complessità delle procedure operative causano spesso lunghe attese, le imprese di autotrasporto hanno deciso di adottare anche la cosiddetta "port fee", una tariffa aggiuntiva per compensare i tempi di sosta derivanti dal congestionamento e dal sovraccarico delle operazioni portuali. La ratio che ispira sia la port fee sia l'indennizzo per i tempi di attesa è la medesima: riconoscere economicamente i tempi di sosta, in quanto fattori che impattano direttamente sui costi di gestione del mezzo, del personale e del carburante. L'armonizzazione tra questi due strumenti rappresenta quindi un'opportunità per ricondurre a un quadro normativo coerente esigenze operative spesso frammentate, tutelando la trasparenza e l'equità nei rapporti contrattuali. 

Va sottolineato che il tema della corretta remunerazione dei tempi di sosta non è solo economico ma si intreccia profondamente con la sicurezza sociale e stradale. Il D.Lgs. 286/2005 stabilisce infatti che, pur nel libero mercato tariffario, le condizioni contrattuali non possono tradursi in situazioni che compromettano la sicurezza dei lavoratori e della circolazione stradale.

Attese prolungate non compensate, pressioni per ridurre i tempi di guida o per recuperare ritardi possono aumentare la fatica degli autisti e mettere a rischio la sicurezza stradale, con effetti negativi sia per gli operatori sia per la collettività. Per questo motivo, garantire una corretta remunerazione dei tempi di sosta significa anche promuovere un equilibrio virtuoso tra efficienza logistica, sostenibilità economica e tutela delle persone.

«Il porto di Napoli - conclude la nota di Fita Cna - rappresenta un contesto ideale per applicare in modo integrato la nuova disciplina sugli indennizzi e le prassi di congestion fee, promuovendo un modello di gestione condiviso tra tutti gli attori della filiera portuale. La Fita Cna Autotrasporto ribadisce la necessità di un dialogo strutturato con l'Autorità di Sistema Portuale e con tutte le imprese coinvolte, con l'obiettivo di definire regole trasparenti e condivise che riconoscano il valore del tempo di sosta e ne distribuiscano equamente gli oneri. Solo attraverso un sistema di corresponsabilità e cooperazione sarà possibile garantire un porto più efficiente, competitivo e sicuro, in cui i tempi di attesa siano correttamente remunerati e la sicurezza dei lavoratori e della circolazione pienamente tutelata».