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07 novembre 2024, Aggiornato alle 16,38
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A Ravenna il primo deposito costiero di LNG

Via libera del ministero dello Sviluppo Economico al progetto Pir-Edison. Costerà 80 milioni e richiederà tre anni di tempo per realizzarlo


Il primo deposito costiero di gas naturale liquefatto (LNG) in Italia sarà realizzato nel porto di Ravenna. Il ministero dello Sviluppo Economico ha dato il via libera al progetto per la realizzazione di una struttura dentro lo scalo romagnolo. Costerà circa 80 milioni di euro, il cantiere partirà in primavera e richiederà quasi tre anni di lavori. Lo annuncia il gruppo Pir che, in partnership con Edison, lo realizzerà. «Il deposito dello scalo adriatico sarà il primo in Italia a entrare in attività in vista della direttiva europea che dal 2020 obbliga l'uso di carburanti a basso contenuto di zolfo», afferma Pir in una nota.  Il primo porto a lanciare una manifestazione d'interesse per un deposito di gas costiero di LNG è stato il porto di Napoli, un paio di settimane fa. 

La struttura
La gestione richiederà tra i 30 e i 40 impiegati. Avrà una superfice di 23 mila metri quadri e si insedierà vicino lo stabilimento di Bunge e la centrale Enel. I serbatoi saranno due e avranno una capienza ciascuna di 10 mila metri quadri. Le navi dovranno essere comprese su una taglia di 1 mila/4 mila metri cubi. Per il funzionamento del centro di stoccaggio c'è bisogno di una filiera composta da deposito, autocisterne, navi gasiere, bettoline e bracci di carico. 

I commenti
«La procedura autorizzativa – continua la nota - è stata molto rapida e ha richiesto un anno di passaggi amministrativi e tecnici che hanno interessato Comune di Ravenna, Autorità di Sistema Portuale dell'Adriatico centro settentrionale, Regione ER, organismi tecnici regionali, ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo Economico». «Abbiamo sempre interloquito con gli enti pubblici, le autorità tecniche e la popolazione dell'area interessata al deposito di GNL, concludendo un percorso all'insegna della trasparenza e dell'efficienza», ha aggiunto il direttore generale e amministatore delegato di Pir, Guido Ottolenghi. «Il nostro sarà il primo porto italiano a essere dotato di un'infrastruttura per rifornire le navi in linea con il dettato dell'Unione Europea. Un valore aggiunto che certamente contribuirà alla crescita dei traffici, oltre a essere un moderno servizio che Ravenna metterà a disposizione della navigazione internazionale», conclude Daniele Rossi, presidente dell'Autorità di sistema portuale dell'Adriatico centro settentrionale.