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19 marzo 2024, Aggiornato alle 09,20
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Politiche marittime

Venezia, fenomenologia dell'acqua alta

L'analisi di Silvestro Sannino sulle cause e i possibili rimedi di un problema che investe diverse discipline scientifiche


di Silvestro Sannino - DL News

Nei giorni scorsi il fenomeno dell'acqua alta a Venezia ha assunto dimensioni notevoli, circa 183 centimetri sopra il livello medio del mare. Come al solito fiumi di parole in stile tutto italiano. Ma quale è la causa di queste acque alte notevolmente superiori alla media? Non credo che in Italia vi siano esperti in grado di individuarle nel complesso e spiegare il fenomeno; lo dimostra in qualche modo la nota scientifica di Franco Stravisi dell'Università di Trieste. In casi come questo sarebbe necessario un consulto di esperti di diverse discipline, ma questo tipo di pratica è sconosciuto nella mentalità culturale italiana, dove prevale un forte individualismo di chiaro e anacronistico stampo rinascimentale. Proverò allora io a fornire una breve ma ragionevole spiegazione di tale fenomeno.

L'eccezionale dimensione della recente acqua alta a Venezia è dovuta a tre cause concomitanti: 1) La marea astronomica dovuta alla Luna ed al Sole; 2) L'area di bassa pressione atmosferica che dall'inizio di novembre si è installata nel bacino occidentale del Mediterraneo; 3) L'effetto del vento di sud est (scirocco) generato dal regime ciclonico di questi giorni. Per quanto riguarda la prima causa bisogna subito osservare che in questi giorni, 14 di novembre, si è avuta la Luna piena; quindi la marea da essa prodotta si è sommata in fase con quella del Sole dando luogo alle più grandi maree lunisolari, a quelle che anche gli studenti dei nautici, almeno di una volta, conoscevano come "maree alle sizigie o maree sizigiali (spring tides)", cioè le massime maree della lunazione, cioè del  mese lunare. Esse nel Mediterraneo sono dell'ordine dei 20 – 50 cm. in relazione ai luoghi. Nell'alto Adriatico, a causa dell'effetto orografico possono raggiungere ampiezza di circa un metro. I dati della marea lunisolare sono prevedibili, in modo preciso, con largo anticipo. Peraltro le ampiezze delle maree sizigiali dipendono anche dalla declinazione della Luna e nel caso in esame si aveva una condizione quasi di massimo effetto.

Per quanto concerne la seconda causa si fa osservare che la bassa pressione di novembre è tipica del mese, se vista nell'arco dei trenta anni. Un'area di bassa pressione diffusa, con minimo vagante nel Tirreno, ha raggiunto valori di pressione anche inferiori ai 990 mb, nei giorni dell'acqua alta; poiché per ogni mb. che cala la pressione atmosferica, rispetto al valor medio di circa 1013 mb. (o etto pascal), il livello del mare sale di 1 (uno) cm. Tale effetto è ben noto pure ai pescatori, e nei giorni dell'acqua alta si è avuto un livello del mare più alto della media dei valori fino ai 30 cm.

Per la terza causa si fa osservare che il vasto regime ciclonico, con centro sul Tirreno, in cui i venti ruotano in senso antiorario attorno ad esso, produce nell'Adriatico un vento di sud est, chiamato Scirocco, diretto lungo l'asse di tale mare da sud verso il nord, praticamente nella stessa direzione per tutto il bacino medio alto. 

Upwelling e downwelling
Tale vento, per attrito, genera una corrente superficiale detta di "deriva (drift current)" che nell'Alto Adriatico, ed in particolare nella laguna di Venezia, si "scarica" sulla costa dando luogo al fenomeno inverso dell'upwelling, cioè il downwelling. Il surplus di acqua di mare che arriva da sud dovrebbe affondare, per aversi un riequilibrio idrico; ma ivi i fondali sono bassi e si ha quindi un accumulo di acqua in superficie che fa alzare il livello del mare. Di quanto? Non mi pare che ci siano dati registrati con una certa sistematicità. Tuttavia se i primi due effetti hanno prodotto circa 1 metro e trenta di incremento del livello medio del mare si può desumere, nel caso de quo, che l'innalzamento del livello del mare dovuto alla corrente di deriva da sudest a nordovest sia di circa 50 cm. In generale esso dipende dalla forza del vento, dal tempo in cui il vento spira da scirocco e dalla sua direzione media. Quando la direzione delle isobare è quasi rettilinea e ruotata di circa 10° gradi in senso orario rispetto all'asse Adriatico ed inoltre tale situazione insiste nella zona per oltre due giorni, si ha il massimo effetto del detto "downwelling". Direzione, intensità e durata del vento sono prevedibili solo con un certo margine di incertezza.

La concomitanza di tutti e tre i fenomeni con i massimi effetti (marea lunisolare, bassa pressione profonda e downwelling notevole) ha una probabilità non molto elevata di verificarsi, probabilità calcolabile, con un po' di pazienza, senza grosse difficoltà; ma situazioni poco diverse da quelle estreme sono assai più probabili e quindi più frequenti. Infatti acqua alta a Venezia con livelli intorno a 150 cm. si è avuta negli anni passati producendo comunque disagi e danni notevoli. 

Quali rimedi?
Quali rimedi? Per la terapia basta vedere cosa hanno fatto in Olanda, dopo la grande sommersione del 1953; e per il metodo da seguire vi è anche l'esempio dello UK sui provvedimenti presi in seguito al "big killer", lo smog del 1952: fare studiare, analizzare la fenomenologia da prestigiosi esperti con competenze diverse nelle varie branche della scienza e dare attuazione alle soluzioni individuate. Se non si crea una diga di protezione Venezia è destinata a subire ulteriori danni al suo patrimonio architettonico, artistico che vanta una storia millenaria e unica. A parte le solite polemiche insulse e squallide dei parolai che sanno solo parlare parole, pochi hanno ricordato che Indro Montanelli dedicò alla questione Venezia grandi energie intellettuali, giornalistiche e morali.  
 

Tag: venezia - ambiente