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Cultura

Taranto, comandante Bellomo e tre ormeggiatori premiati al merito civile

Al presidente dell'Unione Piloti e a due operatori portuali il riconoscimento della prefettura, per aver salvato nel 2014 due operai incastrati in una gru caduta in mare


Il presidente dell'Unione Piloti, Vincenzo Bellomo, ha ricevuto martedì scorso, nel corso di una cerimonia tenutasi presso la Prefettura di Taranto, un attestato di Pubblica Benemerenza al "Merito Civile", concesso con Decreto del ministro dell'Interno del 13 ottobre 2022, per aver salvato nel dicembre del 2014 un operaio incastrato in una gru del porto, crollata parzialmente a mare dopo un cedimento strutturale.

«Il Comandante di Lungo Corso della Marina mercantile Vincenzo Bellomo – recita l'attestato - con non comune perizia, soccorreva un operaio incastrato tra le strutture di una gru del porto, crollata in parte in mare a seguito di cedimento strutturale, traendolo in salvo. Esempio di coraggio e spirito di solidarietà».

A consegnare l'attestato è stato il Prefetto di Taranto, Paola Dessì, insieme a Gaetano Danilo Secondo, vicesindaco di Leporano, comune di residenza del Comandante Bellomo, in provincia di Taranto.

Lo stesso attestato è stato concesso anche a tre ormeggiatori del porto di Taranto che accompagnarono Bellomo nel salvataggio. Il fatto è accaduto sul IV sporgente del porto di Taranto l'11 dicembre 2014,  quando la gru "DM7", crollando, si spezzò in due. Nell'incidente, oltre all'uomo caduto in mare e tratto in salvo dal Comandante Bellomo, rimase coinvolto un altro operaio che si trovava nella parte della gru rimasta sulla banchina. Fortunatamente entrambi, dipendenti ex ILVA, non riportarono ferite gravi. L'area fu sottoposta a sequestro da parte della magistratura ed è stata liberata dai resti della gru all'inizio del 2016. 

A proporre allora la ricompensa al valor civile in favore del CLC Bellomo fu l'allora Comandante del porto di Taranto, Giuseppe Famà, che motivò la sua richiesta con queste parole:  «Congiuntamente all'equipaggio di un'unità nautica del gruppo ormeggiatori del porto di Taranto, procedeva a porre in salvo un operaio incastrato tra le strutture di una gru ubicata in sul IV sporgente del porto di Taranto, crollata in parte in mare a seguito di cedimento strutturale. Lo sprezzo del pericolo e la non comune perizia marinaresca gli consentivano di raggiungere tempestivamente e di soccorrere il malcapitato che si trovava pericolosamente tra le strutture contorte della gru cadute in mare, che da un momento all'altro potevano definitivamente collassare e travolgere con se il malcapitato ed i soccorritori. Inoltre, in pochi istanti riusciva, unitamente agli altri componenti dell'equipaggio, a recuperare a bordo dell'unità nautica l'operaio che si trovava in evidente stato di shock, a contatto con l'acqua ed esposto a temperature rigide determinate dalle avverse condizioni meteorologiche in atto ed a condurlo sulla banchina per le cure del caso. L'altruismo, il coraggio e la straordinaria competenza professionale, consentivano al sopra nominato di tranne in salvo una vita umana, pur a rischio della propria incolumità. Fulgido esempio di abnegazione, solidarietà e alto senso civico». 

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