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13 dicembre 2024, Aggiornato alle 09,20
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Politiche marittime

Shipping, 5 miliardi per azzerare le emissioni nel 2050

In vista della COP26, l'International Chamber of Shipping torna a proporre un fondo finanziato dall'armamento. Poulsson: "È una proposta concreta"

Il segretario generale dell'IMO, Kitack Lim, e il presidente dell'ICS, Esben Poulsson (International Maritime Organization/Flickr)

L'International Chamber of Shipping (ICS) ha presentato all'International Maritime Organization (IMO) i piani con le misure dettagliate urgenti che i governi devono adottare per aiutare lo shipping a raggiungere le zero emissioni nette di anidride carbonica entro il 2050.

Un passo fondamentale che chiede l'associazione è che i governi industrializzati approvino in sede IMO ed ONU l'istituzione di un fondo per la ricerca marittima, chiamato IMO Maritime Research Fund, con risorse pari a 5 miliardi, da finanziare tramite i contributi delle imprese marittime. Di questo fondo se ne discute dall'inizio dell'anno e potrebbe essere adottato nella prossima riunione dell'IMO a novembre per entrare in vigore nel 2023.

Scarica la proposta dell'International Chamber of Shipping

Intanto, manca meno di un mese alla COP26, la conferenza ONU sul clima (l'ultima, la COP21 del 2015, è quella che ha portato agli Accordi di Parigi, a cui si è allineata anche l'IMO) che si terrà a a Glasgow dal 31 ottobre al 12 novembre. L'ICS, che rappresenta l'80 per cento dell'industria marittima globale, punta a proporre in quella sede, tramite l'IMO, il dimezzamento delle emissioni entro il 2050.

Considerando una vita media di un mercantile sui 25 anni, le zero emissioni entro il 2050 richiedono l'inserimento di migliaia di navi a emissioni zero entro il 2030. Sarà quindi fondamentale per l'IMO adottare le misure urgenti per accelerarne la costruzione. 

Secondo l'ICS le zero emissioni entro il 2050 sono un obiettivo plausibile solo se i governi intraprenderanno le azioni necessarie per raggiungerlo. Fare in modo che sia l'IMO a proporre in sede ONU un'azione del genere secondo l'ICS sarebbe un «segnale molto forte» per le imprese marittime, per i fornitori di energia, per i costruttori navali, i produttori di motori, al fine di accelerare lo sviluppo delle tecnologie necessarie, ma soprattutto avere un'idea chiara su quali sviluppare.

Per accelerare la transizione verso lo zero netto, l'ICS ha anche proposto una tassa sul carbonio applicabile al trasporto marittimo, che sarà esaminata dagli Stati membri dell'IMO in una riunione di metà ottobre. Questa tassa globale sul carbonio contribuirà a colmare il divario di prezzo tra combustibili a zero emissioni di carbonio e combustibili convenzionali e potrebbe essere utilizzata per fornire i miliardi di dollari necessari per implementare nuove infrastrutture di bunkeraggio essenziali richieste nei porti di tutto il mondo.

«Parlare costa poco, difficile è agire. La nostra proposta stabilisce il come e il cosa. Stiamo dicendo ai governi che se vogliono davvero raggiungere questo obiettivo devono passare da impegni vuoti ad azioni tangibili», afferma Esben Poulsson, presidente ICS.

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Tag: imo - ambiente