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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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Armatori - Cultura

Previsioni meteo marine, i punti da considerare per capirle meglio

Nell'ultimo ventennio i cambiamenti climatici hanno evidenziato alcuni aspetti che influenzano l'evoluzione meteorologica sia su scala globale che su aree più ristrette


di Gianfranco Meggiorin* DL News

In questa scheda si sintetizzano alcuni punti che evidenziano come l'aspetto meteo marino rappresenti un fattore importantissimo per la sicurezza delle attività delle operazioni marittime, al largo o sulla costa.

Come sta cambiando il tempo
Soprattutto nell'ultimo ventennio i cambiamenti climatici hanno evidenziato alcuni aspetti che influenzano l'evoluzione meteorologica e meteo marina sia su scala globale che su aree più ristrette. A fronte di una straordinario progresso dei sistemi previsionali grazie a modelli meteorologici sempre più affidabili, l'impiego dei satelliti e una più efficiente rete di monitoraggio ambientale, gli oceani e il Mar Mediterraneo hanno mutato il loro carattere meteo presentando alcune anomalie che producono fenomeni con caratteristiche ed intensità che si discostano talvolta in modo marcato rispetto a quanto indicato delle statistiche climatologiche e dalle tradizionali "Pilot Charts".

Uragani e tempeste
A titolo esemplificativo si è osservato nel Nord Atlantico una maggiore frequenza di uragani nei mesi di agosto e settembre. La stagione degli uragani si è allungata poiché i primi fenomeni tropicali vengono monitorati fin da maggio e si arriva fino ad ottobre e soprattutto alcune depressioni tropicali si spostano talvolta a latitudini molto maggiori rispetto a quanto indicato dalle statistiche. Anche il Mediterraneo ha cambiato il suo carattere risultando più caldo, con temperature superficiali maggiori e pertanto con un'energia che alimenta fenomeni temporaleschi  e precipitazioni di maggiore forza e violenza. La tempesta dell'ottobre 2018, che ha impattato violentemente sulla Corsica, Mar Ligure e Provenza  generando ingenti danni lungo le coste, ha avuto uno sviluppo e uno spostamento inconsueti e sconosciuti anche per i centri meteo più importanti. Il monitoraggio ambientale si confronta oggi con fenomeni a sviluppo più rapido e localizzato associato a tempeste e mareggiate ma anche a precipitazioni straordinarie.

Il mare aperto e le coste
Vi sono alcune semplici considerazioni operative in ambito meteo marino e oceanografico che meritano di essere sottolineate.
    a) Le previsioni e i modelli meteo marini hanno un'accuratezza maggiore in mare aperto e sugli oceani dove lo spostamento dei sistemi risulta più regolare e facile da monitorare.
    b) Le previsioni nelle aree marittime locali, in prossimità delle coste sono meno accurate ed affidabili e soggette a frequenti variabili.
    c) Il Mediterraneo, per le sue caratteristiche, è un mare complesso per via degli effetti orografici dovuti ai rilievi, alle isole, agli stretti e che determinano delle turbolenze rispetto al transito dei fronti, al flusso dei venti e alla propagazione del moto ondoso. Vi sono alcune zone marittime dove in caso di condizioni avverse si rilevano venti con raffiche di straordinaria intensità. Basti pensare al Golfo di Trieste in condizioni di Bora, al Golfo del Leone con le tempeste di Maestrale, le Bocche di Bonifacio dove la convergenza nel canale tra Corsica e Sardegna imprime straordinarie accelerazioni del vento di gradiente così come accade anche nel Canale d'Otranto. Vi sono situazioni meteo caratteristiche che vanno riconosciute e monitorate nel medio e breve termine fino ad essere seguite nel loro evolversi attraverso le tecniche definite di "nowcasting". 

Port Operations situazioni di criticità
Tenuto conto che in mare aperto o in pieno oceano una buona previsione consente di definire per tempo rotte di scostamento al fine di mitigare gli effetti del cattivo tempo; la vera sfida collegata al meteo nell'industria marittima riguarda la riduzione dei rischi meteo nelle operazioni portuali o costiere che sono soggette a soglie operative molto serrate. In particolare si pensi a:
    a) Manovre in porto con vento teso e raffiche. Ogni porto è soggetto a determinati venti di traversia che possono rendere assai complessa e rischiosa la manovra e a volte anche la sosta in porto.
    b) Operazioni di carico e scarico di containers in presenza di venti oltre soglia operativa o di fenomeni temporaleschi intensi e difficili da prevedere con il necessario anticipo.
    c) Operazioni di traino e rimorchio da parte di unità che debbono poter operare in condizioni meteo marine maneggevoli a velocità assai limitata.
    d) Tendering Operations, per l'imbarco e sbarco di passeggeri durante le soste all'ancora di navi da crociera. Il trasbordo è manovra assai delicata specie se effettuata da persone non abituate a queste situazioni.
    e) Operazioni di alaggio e varo. 
    f) Imbarco e sbarco di piloti. 
    g) Ormeggi difficoltosi in caso di forte risacca e raffiche.
e varie altre situazioni

Rotte di fuga e Ridossi sicuri, le rotte del commercio
I trasporti marittime e la logistica devono poter operare in tempi programmati e ben coordinati ma ciò spesso entra in contrasto con l'evoluzione del tempo sul mare che rappresenta un fattore dal quale dipendono spesso la sicurezza delle rotte e delle operazioni portuali. Un primo fattore di sicurezza, decisivo nelle zone soggette al rischio di tempeste tropicali è quello di potersi allontanare in tempo utile, anche lasciando il porto, quando gli avvisi di tempesta confermano l'alto rischio meteorologico.

Analogo approccio viene considerato dalle unità nei porti del Mediterraneo quando si prevede che saranno investiti da una tempesta rendendo esposti determinati ormeggi. La possibilità di mettere in sicurezza e rinforzare gli ormeggi o allontanarsi per tempo resta un fattore decisivo sebbene non sempre ciò possa essere messo in atto per questioni diverse, non ultime quelle eventuali  al sistema di propulsione. La scelta di lasciare un porto viene talvolta adottata dalle navi da crociera o commerciali che per evitare di trovarsi sulla traiettoria di un Uragano optano per quella tecnica che in gergo viene definita "sailing nowhere" ovvero portandosi lontano dal vortice fintanto che non si osserva un miglioramento. Nel settore dei trasporti e portacontainers questi sono temi di grande attenzione non solo per l'ottimizzazione delle rotte e dei consumi ma anche rispetto alla tempistica di arrivo e partenza dal porto. Succede che lungo una traversata atlantica la rotta sia ragionata e ottimizzata per un arrivo puntuale in porto e che la bontà delle scelte di rotta venga compromessa dalle condizioni locali "oltre soglia" e quindi non operative proprio al porto di destinazione. La stringente tempistica operativa porta talvolta le unità ad optare per scelte "al limite" e ciò è alla base di numerosi incidenti, anche recenti, di navi che perdono parte del carico in condizioni avverse con un impatto pesante in primis per la sicurezza ma anche a livello dei danni commerciali e ambientali. 

Le fonti di riferimento istituzionali e private
Il sistema GMDSS Met Areas copre tutte le zone marittime e gli oceani del mondo ed esprime la cooperazione dei centri nazionali. Tra i centri di riferimento potremmo ricordare il NOAA (US), INM (ES), MeteoAM (IT), DWD (DE), Météo France (FR), MetOffice (UK), JMA (Japan Meteorological Agency), e molti altri. Un significativo numero di centri privati opera poi nel supporto meteo alle scelte di rotta e attività marittime operative andando a rispondere a specifiche esigenze di assistenza. In sintesi i Centri Nazionali sono le primarie e insostituibili fonti di riferimento e operano prevalentemente per aree e luoghi, quelli privati nella risposta specifica di supporto alla richiesta di decisioni operative. I centri privati, di cui viene spesso raccomandato il supporto professionale devono certamente operare nella valorizzazione e nel rispetto delle fonti istituzionali interagendo direttamente con i vari attori dell'industria marittima.

Innovazione e tecnologie
Lo sviluppo delle metodologie di previsione meteo, sono oggi arricchite da tecniche di Intelligenza artificiale che consentono ai modelli meteo di "imparare" e "migliorare" tramite la costante comparazione tra il tempo previsto e quello osservato. I sistemi di telecomunicazione, i software e le strumentazioni di bordo hanno determinato straordinari progressi in questo settore ma molto resta da capire e da migliorare. Per esempio un bollettino del mare o un modello meteo viene il più delle volte "stravolto" al passaggio di un fronte freddo temporalesco diventando molto approssimativo. Infine un fatto semplice, ma troppo spesso trascurato, risiede nel fatto che i bollettini del mare, inclusi quelli del sistema GMDSS Met Areas, indicano dei flussi dominanti e che sul mare in quella determinata zona è possibile che le raffiche di vento possano essere del 40% più forti del vento medio indicato e l'onda di picco anche il doppio di quella significativa indicata.

Fattori importanti per la sicurezza dei trasporti
In sintesi la comprensione del tempo sul mare è uno dei fattori importanti per la sicurezza dei trasporti e richiede un'attenzione speciale proprio alla luce dei cambiamenti climatici in atto. Le tecnologie continueranno ad evolvere, così come la capacità di raccogliere ed elaborare dati meteo, a bordo o a terra. Va ammesso che, nonostante la spinta verso l'innovazione, la capacità e l'esperienza dell'uomo, il suo buon senso e la volontà di interagire e collaborare restano componenti decisive e, a parer mio, ad oggi e ancora per lungo tempo insostituibili.

*Gianfranco Meggiorin, nato a Schio nel 1961, è il fondatore e responsabile del Centro Navimeteo con unità operative nel porto di Chiavari e in Cornovaglia a Falmouth