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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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Politiche marittime

Porto di Civitavecchia pianifica al 2023. Approvato il POT

Il Piano operativo triennale prevede nuove banchine e servizi, darsena energetica da riallocare e quella pescherecci da rinnovare. Musolino: "Andiamo oltre la crocieristica"

Il porto di Civitavecchia (Mario Sánchez Prada/Flickr)

«Andare oltre gli ottimi risultati già ottenuti per la crocieristica, che però a causa della pandemia si sono rivelati anche un grosso limite per la mancata diversificazione delle attività sulle merci». Così Pino Musolino, presidente dei porti della Capitale, descrive in ultima analisi il Piano operativo triennale 2021-2023, approvato oggi dal Comitato di gestione dell'Autorità di sistema portuale del Tirreno Centrale, ovvero i porti di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta. 

Nonostante il lavoro parallelo sul Piano di risanamento e l'adozione del bilancio di previsione 2021, più il rendiconto 2020, Musolino ha sottolineato come sia stata rispettata la tempistica.    

Il POT 2021-2023 punta ad avviare nuove relazioni con gli stakeholder, a incrementare la digitalizzazione e in generale ad armonizzare la gestione dei tre porti.

Verrà completata la separazione tra porto storico e porto commerciale, con il primo che si aprirà alla città e per il quale è prevista la realizzazione dell'apertura della bocca a Sud, con il collegamento all'altezza di Molo Vespucci della terraferma all'antemurale, che sarà completato con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. 

Interventi importanti saranno quelli sulle banchine 20, 21 e 23 con la creazione di una nuova banchina di riva e il completamento delle darsene traghetti e servizi. 

Un capitolo a sé avrà la darsena energetica Grandi Masse per la quale possono essere ipotizzati diversi utilizzi, non ultimo quello per navi ro-ro di ultima generazione da oltre 260 metri, oltre al già previsto spazio per un bacino per la cantieristica e al parco archeologico della Mattonara, che unico nel suo genere, sorgerà nel mezzo di un'area operativa. 

Per il porto di Fiumicino partirà entro fine anno il primo lotto comprendente la nuova darsena pescherecci sulla riva destra del porto canale, che consentirà la delocalizzazione della flotta peschereccia e della cantieristica, permettendo di riqualificare un'intera area dell'abitato cittadino. 

A Gaeta è in fase di ultimazione la progettazione del completamento a nord del porto, anche qui con delocalizzazione e riqualificazione di una parte di città, come già approvato dal Consiglio Comunale. 

«È un piano ambizioso ma realizzabile – ha commentato Musolino - che consentirà ai Porti di Roma di andare oltre gli ottimi risultati già ottenuti per la crocieristica, che però a causa della pandemia si sono rivelati anche un grosso limite per la mancata diversificazione delle attività sulle merci». Dobbiamo recuperare il ritardo sul digitale, e lo faremo con un Port Community System all'avanguardia, partendo dal presupposto che l'infrastruttura digitale è diventata importante tanto quella materiale». 

«Gli obiettivi da centrare che non sono contenuti nel POT – conclude Musolino - sono quelli del riconoscimento di porto "core", per accedere direttamente alle risorse a livello europeo, e quelli legati ai collegamenti infrastrutturali: la Civitavecchia-Orte, la Roma-Latina e l'ultimo e penultimo miglio ferroviario, sia per Civitavecchia che per Gaeta». 

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