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02 dicembre 2024, Aggiornato alle 15,40
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Politiche marittime

Porto di Civitavecchia comunità energetica nel 2023

Comitato di gestione avvia la fase di raccolta delle proposte di operatori e comuni. A dicembre l'accordo di programma ministeriale, per passare a utilizzare fino a 1MW di incentivi

(jpitha/Flickr)

Tra gli atti approvati oggi dal Comitato di gestione dell'autorità di sistema portuale che fa capo a Civitavecchia, oltre all'assestamento di bilancio di previsione 2022 figura l'approvazione del piano d'azione per creare una "Comunità energetica rinnovabile portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale". La comunità energetica è un nuovo istituto, nato col decreto "Aiuti" approvato dal consiglio dei ministri a inizio maggio, per facilitare l'utilizzo e l'interscambio di energia rinnovabile.

Cosa cambia in questo caso per il porto di Civitavecchia? In primo luogo, una volta istituita, sarà possibile aumentare il limite di potenza degli impianti ammessi ai meccanismi di incentivazione nelle aree portuali di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta da 200 kW a 1 MW. L'approvazione del piano d'azione apre la prima fase del procedimento che fino al 30 novembre consentirà a tutti gli operatori portuali e ai comuni di riferimento dei tre porti del network di condividere il piano, avviando un confronto e formulando proposte ed osservazioni, per poi arrivare entro dicembre all'accordo di programma con il ministero della Transizione ecologica, costituendo ed avviando la comunità energetica portuale entro il 15 febbraio 2023.

Una comunità energetica è principalmente orientata a stimolare quartieri, piccoli comuni ma anche intere città (in questo caso grandi porti) a utilizzare energia senza emettere gas serra. È previsto l'utilizzo della blockchain, cioè di un registro digitale a prova di manomissione, in cui consumatori, produttori, mercato libero e comunità energetica possono gestire in tempo reale tutte le transazioni di produzione, la vendita e lo scambio di energia nell'ambito della comunità, generando un risparmio medio stimato di circa il 25 per cento sul costo della bolletta. Il tesoretto raccolto viene reinvestito sulle energie rinnovabili.

«La nostra autorità di sistema portuale - commenta il presidente dei porti del sistema laziale, Pino Musolino - è tra le primissime in Italia a lanciare una comunità energetica rinnovabile portuale, dopo che già con il documento energetico ambientale di sistema portuale avevamo anticipato quanto poi è stato previsto dalla normativa nazionale. A giugno abbiamo pubblicato la gara sul cold ironing, in perfetto allineamento sulla tempistica prevista dal ministero delle Infrastrutture. Grazie al lavoro del segretario generale, Paolo Risso, e di tutta la struttura dell'ente, stiamo così dando piena attuazione alla transizione ecologica ed energetica dei sistemi portuali di nostra competenza, secondo quanto previsto non solo dal PNRR ma anche dal Green Deal europeo». 

Tra gli altri atti approvati dal Comitato di gestione del porto di Civitavecchia, figura la quarta nota di variazione ed assestamento al bilancio di previsione 2022, per complessivi 3,3 milioni di euro, prelevati per 2,4 milioni dall'avanzo di amministrazione e per circa 900 mila euro dal minore importo dovuto per un contenzioso rispetto a quanto era stato accantonato a fondo rischi. Le somme oggetto della variazione sono state ripartite sulla spesa per il personale, per obbligazioni già assunte dall'ente nei confronti dei dipendenti, per la copertura del quarto trimestre del 2022 per l'accordo di II livello disdettato con decorrenza gennaio 2023. 

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