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25 novembre 2025, Aggiornato alle 20,15
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Web, energia e minerali: le ricchezze dei fondali

L'"underwater" è sempre più un dominio chiave nelle egemonie geopolitiche. L'argomento al centro di un convegno organizzato a Roma dal Registro Italiano Navale e Teha Group

Paolo d'Amico, presidente del Registro Italiano Navale

Si è tenuto oggi, presso il Grand Hotel Parco dei Principi a Roma, l'incontro "Lo sviluppo delle attività e delle installazioni subacquee", organizzato dal Registro Italiano Navale - ente privato senza fini di lucro e socio fondatore di Rina, multinazionale della certificazione e della classificazione - in collaborazione con TEHA Group (The European House - Ambrosetti), leader nella consulenza ed elaborazione di scenari e dal 2013 primo Think Tank privato in Italia e quarto in Europa.

Oggetto dell'incontro è stato l'underwater - le tecnologie subacquee - ormai riconosciuto come un dominio chiave per garantire la sicurezza delle informazioni e l'approvvigionamento energetico. L'underwater è un settore in forte espansione, che richiede tecnologie sempre più avanzate e competenze specialistiche, e che comprende un ampio ventaglio di applicazioni: dalla posa e gestione dei cavi sottomarini fino all'estrazione mineraria marina.

I cavi dati trasmettono informazioni tramite fibre ottiche. Si stima che il 99% dei dati informatici intercontinentali viaggi tramite cavi sottomarini. Tra questi, il traffico web, la telefonia, i contenuti video, oltre a trilioni di dollari in transazioni finanziarie. Attualmente oltre 1,48 milioni di chilometri di cavi sottomarini (quasi quattro volte la distanza tra la terra e la luna) sono in servizio nei fondali di tutto il mondo.

Anche il mercato dei cavi elettrici sottomarini è in forte espansione, con nuovi record nel numero di chilometri posati ogni anno. Secondo Spinergie, nel 2020 sono stati posati nel mondo 1.900 km di cavi di potenza, solo nel 2028 si prevede che ne saranno installati 18.000. La crescita è trainata sia dall'aumento del fabbisogno energetico globale - accelerato anche dalla diffusione dell'intelligenza artificiale - sia dall'espansione di rinnovabili offshore, che richiedono un numero sempre maggiore di cavi per convogliare a terra l'energia prodotta.

Un altro fronte ugualmente di rilievo è l'estrazione sul fondale marino di minerali strategici, che scarseggiano sempre più sulla terraferma. Tra i minerali più ricercati si trovano nichel, rame, cobalto, manganese, zinco, argento e oro: minerali "critici" indispensabili sia per la transizione digitale, ad esempio nella produzione di smartphone e laptop, sia per quella energetica, come nella realizzazione di turbine eoliche e veicoli elettrici. Secondo l'Agenzia Internazionale per l'Energia (AIE), entro il 2040 il mondo avrà bisogno del doppio di questi metalli rispetto a oggi per raggiungere gli obiettivi di transizione energetica.

Paolo d'Amico, Presidente del Registro Italiano Navale, ha dichiarato: «L'underwater non è più un ambito di nicchia ma uno spazio strategico in cui si concentrano alcune delle sfide tecnologiche più avanzate del nostro tempo. Le profondità marine stanno diventando un ambiente competitivo dove si gioca una parte fondamentale dell'innovazione. Investire nelle tecnologie subacquee significa stimolare nuove competenze, favorire la crescita di filiere industriali e assicurare al Paese un ruolo di rilievo nel panorama internazionale dei prossimi decenni».

Ugo Salerno, Presidente Esecutivo di RINA, ha affermato: «L'underwater è una delle nuove frontiere strategiche del nostro tempo: un dominio in cui tecnologia, sicurezza e conoscenza dell'ambiente marino assumono un ruolo decisivo. Oggi la sicurezza di un Paese è sempre più dipendente dalle sue connessioni sottomarine: praticamente la totalità delle informazioni scorre sotto il mare e questo impone ai Paesi e alle aziende del settore di sviluppare sistemi adeguati a monitorare e proteggere i cavi per prevenire possibili attacchi. Presidiare ciò che accade sotto la superficie significa proteggere infrastrutture critiche, garantire l'affidabilità delle reti globali e sviluppare nuove opportunità industriali e scientifiche capaci di rafforzare la competitività del Paese in un contesto internazionale in continua evoluzione».

"Lo sviluppo delle attività e delle installazioni subacquee", moderato da Roberta Amoruso - giornalista de Il Messaggero -, hanno preso parte, in qualità di relatori, Paolo d'Amico - Presidente del Registro Italiano Navale -, Lucio Caracciolo - Direttore di Limes -, Enrico Colantoni - Responsabile programmi navali e underwater di Elettronica -, Carlo Luzzatto - Amministratore Delegato e Direttore Generale di RINA -, Francesco Milazzo - Capo del 5° Reparto Sommergibili e Dimensione Subacquea dello Stato Maggiore Marina -, Alessandro Puliti - Amministratore Delegato e Direttore Generale di Saipem -, Pierpaolo Ribuffo - Capo del Dipartimento per le Politiche del mare della Presidenza del Consiglio dei Ministri -, Francesco Salerni - Direttore Strategia, Digitale e Sostenibilità di Terna - e Ugo Salerno - Presidente Esecutivo di RINA -.

Questo evento fa parte di una serie di incontri organizzati dal Registro Italiano Navale in occasione del proprio Consiglio di indirizzo. Gli incontri, che hanno l'obiettivo di stimolare un confronto approfondito su argomenti di interesse per il futuro delle imprese e della società in Italia e nel mondo, proseguiranno anche l'anno prossimo.

Tag: rina - economia