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06 dicembre 2024, Aggiornato alle 11,13
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Politiche marittime

Porti Sardegna, Grendi autorizzata art. 16. Entrate in calo nel 2020

Ricca seduta del Comitato di gestione, che rilascia le concessioni anche per Euralluminia (Portovesme) e Moys (marina di Olbia)

L'area urbana di Cagliari col porto sullo sfondo (Luigi Rosa/Flickr)

Via libera del Comitato di gestione dell'Autorità di sistema portuale al rilascio art. 16 alla società Grendi nel porto di Cagliari. La decisione rientra in un esame delle istanze che ha interessato anche le società Euralluminia e Moys, in una riunione in cui è stato approvata la relazione annuale e il conto consuntivo. Per la precisione, a Euralluminia è stata decisa la concessione ventennale di spazi banchinali a Portovesme e a Moys il via libera all'ampliamento degli specchi acquei già in concessione alla Marina Yachting Service di Olbia.

Per quanto riguarda Grendi, il Comitato di gestione, previo parere favorevole della commissione consultiva locale, ha dato il via libera al rilascio della licenza di impresa, ex art. 16 della legge 84/94, alla compagnia di navigazione per il potenziamento della propria attività su Cagliari, «alla luce di un già riscontrato incremento dei volumi di traffico». L'autorizzazione rientra in una nuova fase operativa del gruppo che andrà a gestire un pezzo del terminal container del porto canale, attualmente senza gestore.

Per Eurallumina, è stato deliberato il rilascio della concessione marittima, ex art. 18 (L. 84/94), della durata di vent'anni, per una banchina di oltre 25 mila metri quadri nello scalo di Portovesme. Provvedimento che consentirà alla società di rilanciare la propria attività, con investimenti di circa 250 milioni di euro per l'ammodernamento dello stabilimento ed il riavvio della produzione dell'allumina dopo la pesante crisi del 2009.  

Infine, parere favorevole all'ampliamento di circa 9 mila metri quadri sugli specchi acquei già assentiti in concessione alla Marina di Olbia Yachting Services. Moys potrà così migliorare la fruibilità e la rimodulazione di alcuni posti barca del porto turistico di Sa Marinedda, lato distributore di carburanti, e consentire l'ormeggio ad unità da diporto fino a 100 metri di lunghezza.

Attraverso la relazione annuale ed il conto consuntivo, l'Autorità di sistema portuale ha ripercorso l'attività di un anno di crisi straordinaria che, oltre alla contrazione dei traffici, ha generato un calo delle entrate pari a circa 5 milioni di euro. Ma che, allo stesso tempo, non ha interrotto l'attività dell'ente, con il raggiungimento a pieni voti di tutti gli obiettivi assegnati dal ministero delle Infrastrutture al presidente e una pianificazione straordinaria per opere, lavori e servizi pari a circa 112 milioni, circa 10 milioni in più di quanto preventivato nel 2019 in fase di stesura del bilancio previsionale.   

«Mandiamo definitivamente in archivio un anno di crisi senza precedenti», spiega Massimo Deiana, presidente del sistema portuale sardo. «Un 2020 che ha inciso pesantemente sui volumi di traffico passeggeri e sulle entrate, ma che, allo stesso tempo, nonostante le limitazioni imposte dal lockdown, ha visto l'Ente pienamente operativo per centrare tutti gli obiettivi fissati dal Ministero, pianificare opere ed investimenti per importi superiori a quanto preventivato in periodo pre-pandemia e chiudere importanti partite per l'operatività dei porti e per la programmazione futura».

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