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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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Politiche marittime

Porti italiani, scatta il divieto di approdo per le navi russe

Recepita la direttiva Ue sul quinto pacchetto di sanzioni. Divieto anche per i mercantili che hanno cambiato bandiera dopo l'invasione dell'Ucraina

(Lewin Bormann/Flickr)

Recependo una direttiva dell'Unione europea dell'8 aprile scorso, una circolare del Comando generale delle Capitanerie di porto vieta dal giorno di Pasqua, il 17 aprile, l'ingresso nei porti italiani di navi battenti bandiera russa.

Il divieto si applica anche alle imbarcazioni che hanno cambiato bandiera dopo il 24 febbraio, giorno dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Interessa tutte le tipologie di navi mercantili con una stazza superiore le 500 tonnellate, impiegate in attività commerciali e internazionali. Sono quindi escluse le navi che richiedono rifugio o assistenza e le imbarcazioni da diporto (il divieto di applica a quelle a noleggio). Sono escluse, inoltre, soprattutto, le navi che trasportano beni di prima necessità come prodotti alimentari, agricoli, umanitari e alcune categorie energetiche come il gas. Nel caso in cui una nave battente bandiera russa si trovi già in un porto italiano dopo l'entrata in vigore della circolare delle Capitanerie, potrà completare le sue operazioni senza limitazioni.

Come spiega la Guardia costiera, nel caso in cui non fosse possibile verificare un eventuale cambio di bandiera prima del 24 febbraio, si rintracceranno le informazioni sul continuous synopsis record, il registro dell'autorità marittima sulla nave.

Il divieto di approdo rientra nel quinto pacchetto di sanzioni Ue, approvato a inizio mese, quello che blocca l'import di carbone e altri prodotti per un valore complessivo di 10 miliardi di euro.

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Tag: russia