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05 dicembre 2025, Aggiornato alle 19,29
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Politiche marittime

Campania, spedizionieri e agenti marittimi non proprio soddisfatti della port fee

Per i committenti un indennizzo alle congestioni è condivisibile, ma su base individuale e non nella forma di un accordo associativo


Con la fine del fermo tecnico dell'autotrasporto nei porti di Napoli e Salerno, iniziato il primo dicembre scorso e terminato giovedì scorso, le attività logistiche della zona riprendono pienamente. Soddisfatta gli spedizionieri doganali, i doganalisti e gli agenti marittimi campani. «Accogliamo con favore - si legge in una nota congiunta di Assospena, Accsea e Assagenti - la ripresa dei servizi e ringraziamo tutte le parti che hanno contribuito a trovare una soluzione che consenta la normale operatività portuale. Siamo pienamente consapevoli dei disagi quotidiani che gli autotrasportatori affrontano nei porti di Napoli e Salerno. Si tratta di criticità di natura strutturale che richiedono interventi coordinati e tempi adeguati: per questo riteniamo indispensabile un confronto continuo e costruttivo tra operatori, istituzioni e utenza portuale per migliorare le performance complessive dei porti, non solo in materia di autotrasporto ma anche per tutti i servizi collegati».

La categoria non è però pienamente soddisfatta invece della recente introduzione di una "port fee", un indennizzo a carico del committente da parte delle aziende di autotrasporto a risarcimento delle lunghe attese dei mezzi in uscita ed entrata dai terminal container, per via delle strutturali congestioni di cui soffrono molti porti in generale. «Abbiamo registrato - continua la nota delle tre associazioni di categoria - la piena disponibilità del presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Tirreno Centrale, Eliseo Cuccaro, nel sostenere un percorso di confronto operativo e istituzionale volto a individuare soluzioni concrete e durature. Desideriamo però chiarire la nostra posizione sulla vicenda appena conclusa. Non si è trattato di una vertenza sindacale nel senso tradizionale, bensì dell'introduzione di una nuova voce di costo richiesta dai trasportatori a ristoro dei disagi operativi. Gli spedizionieri e gli agenti marittimi hanno sempre manifestato disponibilità a valutare forme di compensazione, ma esclusivamente su base individuale e nel rispetto delle norme sulla libera concorrenza, non attraverso un accordo associativo. Comprendiamo la legittima esigenza dei trasportatori; tuttavia riteniamo che la modalità scelta - l'applicazione della nuova voce di costo con richiesta di consenso preventivo del committente - non fosse la più opportuna. In altri scali la misura è stata introdotta semplicemente mediante comunicazione e applicazione diretta, senza richiedere l'approvazione del committente».

«Grazie comunque - conclude la nota - al senso di responsabilità dimostrato da tutti, e alla piena collaborazione degli spedizionieri e degli agenti marittimi, la vicenda si è risolta in tempi rapidi. Ringraziamo le istituzioni e le associazioni dei trasportatori Cna Fita e Fai per il loro prezioso ruolo nel coordinamento della categoria. Restiamo comunque impegnati nel dialogo per individuare modalità trasparenti e condivise che tutelino tutte le parti coinvolte e prevengano il ripetersi di situazioni analoghe».