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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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Politiche marittime

Nasce il comitato interministeriale per le politiche del mare

Non è ancora chiaro quali compiti abbia e quanto possa semplificare o affastellare l'azione dell'esecutivo nella gestione degli enormi investimenti pianificati per i porti

La presidente del consiglio, Giorgia Meloni (Palazzo Chigi/Flickr)

Venerdì scorso il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge che, oltre a riordinare la denominazione e le competenze di alcuni ministeri, approva l'importante nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (NADEF), che rivede e integra quella deliberata lo scorso 28 settembre, aggiornando le previsioni macroeconomiche e tendenziali di finanza pubblica ed elaborando anche lo scenario programmatico per il triennio 2023-2025. 

Una delle novità per l'economia del mare riguarda l'istituzione del "comitato interministeriale per le poliche del mare", con compiti  di coordinamento e di definizione degli indirizzi strategici del settore, soprattutto alla luce del piano di spesa da circa 9 miliardi di euro previsto per i porti, finanziato dal PNRR fino al 2026. Non è ancora chiaro quali siano effettivamente i compiti di questo comitato, quanto sia decisionale o soltanto di coordinamento, quanto possa aiutare a semplificare la pianificazione marittima o invece rischi di accavallarsi ai due ministeri di riferimento di questo governo, quello delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini e quello delle Politiche del Mare e per il Sud guidato da Nello Musumeci. La cosa certa è che nasce con lo scopo di centralizzare la gestione degli investimenti per l'economia del mare, la pianificazione delle cose da fare, coordinando i ministeri tra loro.

Nella bozza di decreto circolata negli ultimi giorni, prima dell'approvazione definitiva del consiglio dei ministri, i cui  contenuti non sono ancora noti ma al momento sono solo stati anticipati per conferenza stampa, il comitato interministeriale per le politiche del mare dovrebbe essere coordinato dalla presidenza del consiglio.

Infine, per quanto riguarda il ministero che governa i porti italiani - ormai ex "Infrastrutture e della Mobilità sostenibili" - i cambiamenti non sono sostanziali, semplicemente il nome del dicastero cambia, si accorcia e diventa "ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti".

A seguire riportiamo la bozza circolata venerdì scorso prima dell'approvazione del decreto da parte del consiglio dei ministri sui compiti del comitato interministeriale del mare. Non sono ancora i contenuti ufficiali, non essendo ancora stato pubblicato il decreto, ma non dovrebbero discostarsi di molto:

(Funzioni in materia di coordinamento delle politiche del mare e istituzione del Comitato interministeriale per le politiche del mare)

1. Al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303, dopo l'articolo 4 è inserito il seguente:
«Art. 4-bis. – (Politiche del mare e istituzione del Comitato interministeriale per le politiche del mare)

1. Il Presidente del Consiglio dei ministri coordina, indirizza e promuove l'azione del Governo con riferimento alle politiche del mare.»

2. È istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri il Comitato interministeriale di coordinamento delle politiche del mare (CIPOM), con il compito di assicurare il coordinamento e la definizione degli indirizzi strategici delle politiche del mare.

3. Il Comitato provvede alla elaborazione e approvazione del Piano del mare, con cadenza triennale, contenente gli indirizzi strategici in materia di:
a) tutela e valorizzazione della risorsa mare dal punto di vista ecologico, ambientale, logistico, economico;
b) valorizzazione economica del mare con particolare riferimento all'archeologia marittima, al turismo, alle iniziative a favore della pesca e dell'acquacoltura e dello sfruttamento delle risorse energetiche;
c) valorizzazione delle vie del mare e sviluppo del sistema portuale;
d) promozione e coordinamento delle politiche volte al miglioramento la continuità territoriale da e per le isole, al superamento degli svantaggi derivanti dalla condizione insulare e alla valorizzazione delle economie delle isole minori;
e) promozione del sistema-mare nazionale a livello internazionale, in coerenza con le linee di indirizzo strategico in materia di promozione e internazionalizzazione delle imprese italiane;
f) valorizzazione del demanio marittimo, con particolare riferimento alle concessioni balneari.

4. Il Comitato è presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri o dal Ministro delegato per le politiche del mare, ove nominato, ed è composto dalle Autorità delegate per le politiche europee, le politiche di coesione e il coordinamento del PNRR, ove nominati e dai Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale, della difesa, dell'economia e delle finanze, delle imprese e del made in Italy, della agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, dell'ambiente e della sicurezza energetica, delle infrastrutture e dei trasporti, della cultura e del turismo. Al Comitato partecipano gli altri Ministri aventi competenza nelle materie oggetto delle tematiche poste all'ordine del giorno. I Ministri possono delegare a partecipare un vice Ministro o un Sottosegretario.

5. Alle riunioni del CIPOM, quando si trattano materie che interessano le regioni e le province autonome, partecipano il presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome o un presidente di regione o di provincia autonoma da lui delegato e, per i rispettivi ambiti di competenza, il presidente dell'Associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI) e il presidente dell'Unione delle province d'Italia (UPI). Può essere invitato a partecipare alle riunioni del Comitato, con funzione consultiva, ogni altro soggetto ritenuto utile alla completa rappresentazione degli interessi coinvolti e delle questioni trattate. Ai componenti e ai partecipanti del Comitato non spettano compensi, gettoni di presenza, rimborsi spese o altri emolumenti comunque denominati.

6. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, o del Ministro delegato per le politiche del mare, ove nominato, è adottato il regolamento interno del Comitato, che ne disciplina il funzionamento.

7. Il Presidente convoca il Comitato, ne determina l'ordine del giorno, ne definisce le modalità di funzionamento e ne cura le attività propedeutiche e funzionali allo svolgimento dei lavori e all'attuazione delle deliberazioni. Il CIPOM garantisce adeguata pubblicità ai propri lavori.

8. Il Piano del mare, approvato dal CIPOM con cadenza triennale, è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. Il tavolo interministeriale di coordinamento e il Comitato tecnico di cui agli articoli 6 e 7 del decreto legislativo 17 ottobre 2016, n. 201, garantiscono che i piani di gestione di cui all'articolo 5 del predetto decreto legislativo n. 201 del 2016 siano adottati in coerenza con il Piano del mare.

9. Il CIPOM monitora l'attuazione del Piano, lo aggiorna annualmente in funzione degli obiettivi conseguiti e delle priorità indicate anche in sede europea e adotta le iniziative idonee a superare eventuali ostacoli e ritardi.

10. Il Presidente del Consiglio dei ministri o un Ministro da lui delegato trasmette alle Camere, entro il 31 maggio di ogni anno, una relazione annuale sullo stato di attuazione del Piano.

11. La Presidenza del Consiglio dei ministri assicura il supporto tecnico e organizzativo alle attività del Comitato.

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Tag: economia