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04 dicembre 2024, Aggiornato alle 09,16
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Armatori - Logistica

Ministero del mare e continuità alle imprese, non a Tirrenia. La Due giorni di Alis

Al convegno annuale dell'associazione della logistica sostenibile, Grimaldi chiede al governo più attenzione per il settore: finanziamenti "ai cittadini", una riforma dell'autoproduzione, il credito d'imposta e la defiscalizzazione

Guido Grimaldi, durante il discorso di apertura della "Due giorni" di Alis, a Sorrento

Un ministero del mare sul modello francese (quello appena istituito, il 6 luglio, dopo trent'anni, guidato da Annick Girardin); un sistema di continuità territoriale sul modello spagnolo, diretto «ai cittadini e alle imprese, non a una singola compagnia»; e poi una organizzazione dell'autoproduzione più equa, lontana anni luce dal correttivo introdotto dal Dl Rilancio.

Nell'anno della «peggiore recessione dal 1929», le istanze più importanti della logistica italiano vengono riassunte così da Guido Grimaldi, presidente di Alis, nell'aprire la "Due giorni di Alis – la ripresa per un'Italia in Movimento", in corso di svolgimento a Sorrento. «Mentre il popolo italiano rimaneva a casa nel rispetto delle restrizioni imposte  dal governo – ha detto Grimaldi nel discorso di apertura del convegno -, il popolo del trasporto ha garantito la continuità dei propri servizi marittimi, ferroviari e stradali, dal settore alimentare al settore farmaceutico, e la stabilità dei cicli produttivi, a garanzia della sopravvivenza delle famiglie, delle città, del Paese intero». 

Ma ci sono ancora diverse cose da aggiustare nel settore, in particolare per renderlo più concorrenziale e rispettato dall'agenda politica. Il governo, secondo Grimaldi, deve mettere «al centro della propria visione futura il trasporto e la logistica strategica per il rilancio del nostro Paese», sviluppando intermodalità e trasporto sostenibile.

Per il futuro, Alis - come interlocutore dei tavoli istituzionali degli ultimi mesi .- propone per le aziende logistiche e dell'autotrasporto associate il credito d'imposta, la decontribuzione da detassazione per le imprese che mantengono gli impiegati, una moratoria bancaria anche per le grandi imprese e, soprattutto, «incentivi per l'automotive che più che mai sono determinanti per far ripartire il suo grande indotto».

Per quanto riguarda l'autoproduzione, Alis si fa portavoce sia di Confitarma che di Assarmatori, i quali hanno criticato nelle settimane scorse la nuova normativa inserita nel Dl Rilancio, un «passo indietro di trent'anni» per lo shipping, con «pesanti ripercussioni sull'occupazione e un significativo aumento dei costi per gli armatori».

A proposito del modello di finanziamento all'armamento per garantire la continuità territoriale, Grimaldi critica la gestione italiana, in cui una sola compagnia marittima, la Tirrenia-Cin, ottiene i benefici economici, «determinando una palese concorrenza sleale», tra l'altro, sottolinea il presidente di Alis, «risulta ancora insolvente nei confronti dello Stato di 115 milioni di euro». Tra l'altro, a causa della pandemia e del lockdown, Tirrenia-Cina ha visto prorogarsi la Convenzione annuale con lo stato fino a luglio 2021, una scelta che, secondo Grimaldi, «non funziona».

Secondo una ricerca realizzata da Alis insieme a Srm-Intesa San Paolo, Svimez e l'Università Parthenope, le aziende associate hanno subito un calo inferiore al trenta percento, «il nostro cluster - spieta Grimaldi - ha preservato tutti i posti di lavoro e a giugno solo il 6 per cento delle imprese associate ad Alis ha fatto ricorso alla cassa integrazione». Infine, il 60 per cento di queste ha iniziato a utilizzare lo smart working.

Tag: grimaldi - alis