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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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Marebonus cambia nome: 125 milioni dal "Sea Modal Shift"

L'incentivo per le imprese marittime a imbarcare più mezzi pesanti sui traghetti prevede contributi per 39 milioni nel 2022 e 21,5 milioni l'anno fino al 2026

(Rab Lawrence/Flickr)

I ministri delle Infrastrutture, Matteo Salvini, e dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, firmano il decreto interministeriale che rinnova il "marebonus", il contributo statale finalizzato a incentivare lo spostamento dei mezzi pesanti dalle autostrade ai traghetti, soprattutto negli spostamenti tra il settentrione e meridione della penisola. E non si chiama più "marebonus" ma "Sea Modal Shift" - che sta per "spostamento modale marittimo", un programma da 125 milioni di euro per il quinquennio 2022-2026, destinato alle imprese marittime per ridurre il traffico su strada a vantaggio dell'integrazione del trasporto marittimo a corto-medio raggio nella catena intermodale.

In continuità col precedente marebonus, le somme disponibili ammontano a 39 milioni per l'anno 2022 e 21,5 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2026. Su domanda, ai singoli beneficiari è riconosciuto un contributo massimo di 30 centesimi di euro per veicolo per ogni chilometro di percorso stradale evitato, riconosciuti all'esito della rendicontazione a consuntivo. Per maggiori dettagli, si rimanda alla pagina dedicata.

L'obiettivo di questo tipo di incentivi è decongestionare la rete viaria e ridurre le impatto del trasporto di merci su gomma, mediante maggior utilizzo di servizi marittimi ro-ro e ro-pax in arrivo o in partenza da porti italiani verso porti situati in Italia o negli Stati membri dell'Unione europea o dello Spazio economico europeo. Tale contribuzione è finalizzata, tramite il sostegno alla domanda di servizi marittimi, allo sviluppo in termini qualitativi e quantitativi dei servizi.

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