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21 marzo 2025, Aggiornato alle 08,22
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Politiche marittime

Le "enormi opportunità" per i porti europei

I commenti del ministro Lupi e di Espo alle recenti misure preliminari approvate dal Consiglio dei Trasporti europeo


«Enormi opportunità». Così le ha definite per l'Italia il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi le misure sulla portualità approvate preliminarmente dalla Commissione europea nei giorni scorsi. C'è «la possibilità finalmente di entrare in concorrenza – spiega il ministro – non solo nel trasporto merci ma anche nel trasporto passeggeri e nella crocieristica, un settore in fortissima espansione».
Per quanto riguarda l'Italia, deve «fare sistema nella sua rete portuale, ragionando non più singolarmente ma con la logistica, l'aggregazione e l'apertura del mercato perché dobbiamo vincere la sfida del futuro», secondo il ministro.
 
L'opinione di Espo
Soddisfatta anche l'European Sea Ports Organization (ESPO) sulle misure europee per i porti, in particolare «la soppressione del dragaggio dalla lista dei servizi portuali. Il dragaggio, sia esso di approfondimento o di manutenzione, deve essere considerato come una parte dello sviluppo e della manutenzione delle infrastrutture portuali, non come un servizio portuale». Altre buone misure riguardano «le disposizioni – spiega ESPO - relative alla consultazione del comitato degli utenti e delle parti interessate, scegliendo un approccio dal basso verso l'alto più pragmatico». Infine la gestione dei reclami che, se originariamente doveva essere nella forma più scomoda di un organo di controllo indipendente, è stata sostituita da una «disposizione più realistica che prevede la definizione di una procedura per la gestione dei reclami».
Per quanto riguarda le critiche, ESPO ritiene che manchi ancora una politica europea dei porti. Una proposta della Commissione Ue lanciata il 23 maggio dell'anno scorso prevede «l'indebolimento del principio di autonomia del porto nel fissare le proprie tariffe». «Le Autorità Portuali europee hanno bisogno di una politica che permetta loro di coniugare con successo gli interessi commerciali e pubblici». Infine, più spazio all'autonomia: «Le tasse portuali - ricorda l'associazione - sono un importante strumento di gestione dei porti. Dando agli Stati membri l'alternativa di fornire o meno maggiore autonomia ai porti, l'attuale testo del Consiglio rischia di minare ulteriormente la parità di condizioni tra i porti europei».