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09 maggio 2025, Aggiornato alle 16,18
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Politiche marittime

Lavoro portuale in Consiglio dei Ministri. Per Uiltrasporti si discutono "norme pericolosissime"

L'organizzazione sindacale paventa la volontà di escludere i dipendenti delle autorità di sistema portuali dal fondo di accompagnamento all'esodo


Tra le norme in materia di politiche portuali in discussione oggi in Consiglio dei Ministri, dovrebbe essere presa in esame la modifica al Fondo di accompagnamento all'esodo pensionistico per i lavoratori dei porti. Uiltrasporti paventa la possibilità che possano essere decise in questa sede, senza un adeguato ascolto delle parti sociali, "norme pericolosissime per portualità italiana".

Lo dichiarano in una nota il segretario generale Marco Verzari e il segretario nazionale Giuliano Galluccio della Uiltrasporti che specificano: "A quanto ci risulta c'è la volontà di escludere i dipendenti delle autorità di sistema portuali dal fondo di accompagnamento all'esodo, una disposizione introdotta dal decreto 228/21. Se confermata, questa decisione, oltre ad essere iniqua, rappresenterebbe un vero e proprio attacco al sistema regolato dei porti, vogliamo infatti ricordare che il Ccnl del settore è unico e riguarda tutti i lavoratori che operano all'interno dei porti e in special modo coloro che lavorano nelle autorità di sistema portuale, che sono il garante della concorrenza regolata e del sistema di tutele esistente. Escludere dunque qualsivoglia lavoratore portuale, ivi compresi i dipendenti delle Adsp, dal fondo per ragioni che non comprendiamo, vorrebbe dire distruggere il Ccnl dei porti".

"Il governo - concludono Verzari e Galluccio - continua a procedere a colpi di decreto, escludendo ancora una volta il confronto intermedio con le parti sociali. Se proseguirà con questa impostazione metodologica e continuerà a non coinvolgerci per queste scelte saremo pronti anche alla mobilitazione".