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26 luglio 2024, Aggiornato alle 19,41
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Cultura

Laura Bassi, la nave più a Sud del pianeta

L'oceanografica dell'Istituto nazionale di oceanografia ha raggiunto il punto più meridionale mai toccato da una nave. A bordo personale formato dall'IMAT. Tornerà in Italia ad aprile

Laura Bassi mentre naviga nel Mare di Ross

La settimana scorsa Laura Bassi, la rimpighiaccio dell'Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale, ha toccato il punto più meridionale mai raggiunto da una nave, in questo caso un'oceanografica, il 78° 44.280' S, in Antartide, nel Mare di Ross. Un record che vede anche la partecipazione di IMAT visto che l'equipaggio a bordo, impegnato nella campagna oceanografica della 38esima spedizione italiana del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), si è formato nel centro di Castel Volturno, in provincia di Napoli, nel corso dedicato di "Navigazione in Acque Polari". 

La nave ha raggiunto, all'interno della Baia delle Balene, un sito ad oggi inesplorato, per effettuare campionamenti previsti nell'ambito di un progetto BIOCLEVER" (Biophysical coupling structuring the larval and juvenile fish community of the Ross Sea continental shelf: a multidisciplinary approach) coordinato dall'Istituto di scienze polari (Cnr-Isp) del Consiglio nazionale delle ricerche, grazie anche alla collaborazione dell'osservatorio marino MORSea (Università Parthenope). Laura Bassi è impegnata in due campagne oceanografiche nel Mare di Ross, intervallate dalla sosta presso la stazione Mario Zucchelli, nel corso delle quali 46 tra ricercatrici, ricercatori e tecnici complessivamente si alterneranno per portare avanti le attività di ricerca previste nell'ambito di 8 progetti finanziati dal PNRA oltre alle attività in collaborazione con l'Istituto Idrografico della Marina Militare.

Nel corso di tutta la sua campagna antartica l'equipaggio della nave si troverà ad affrontare condizioni meteorologiche e operative particolarmente difficili. L'obiettivo del training condotto presso IMAT è stato proprio quello di fornire l'addestramento e le competenze necessarie per poter operare e navigare in un contesto così particolare e sfidante, secondo le prescrizioni indicate dalla normativa internazionale. «Aver contribuito, anche se indirettamente, ad un'iniziativa così importante sotto l'aspetto scientifico e operativo è per IMAT un motivo di grande orgoglio,» ha commentato la presidente del consiglio di amministrazione dell'IMAT, Erminia Della Monica. «L'erogazione dei corsi "Navigazione in Acque Polari", previsti dalle norme IMO Polar Code – continua Della Monica - dimostra quanto sia strategico per noi investire in nuove competenze e tecnologie per poter garantire quella formazione continua, condizione essenziale per la competitività delle nostre attività marittime, siano esse di natura scientifica o commerciale. Il training è stato eseguito dal com.te Antonio Simeone, uno dei due unici istruttori italiani accreditati allo svolgimento di questo corso, entrambi in forza all'IMAT».

Come spiega il CNR, le condizioni del mare, straordinariamente libero dai ghiacci, hanno consentito di effettuare una profilatura CTD e attività di pesca scientifica a ridosso del Ross Ice SHelf - RIS che in questa posizione è particolarmente basso (circa 8 metri di altezza). I primi risultati dello studio dei parametri fisici dell'acqua marina (dalla superficie fino alla profondità prossima al fondale di 216m) hanno evidenziato la presenza di acqua particolarmente fredda e si confermano di grande importanza per lo studio della dinamica delle correnti nel Mare di Ross. Inoltre, una prima analisi del materiale prelevato dai ricercatori ha evidenziato un'elevata densità di stadi larvali e giovanili di specie ittiche, evidenziando la presenza di alcune varietà raramente osservate nel Mare di Ross oltre la presenza di elevate masse di alghe unicellulari che denotano un'elevata produzione primaria e incoraggiano ulteriori ricerche.

Il viaggio della Laura Bassi è iniziato lo scorso 17 novembre quando ha lasciato Trieste per raggiungere il porto di Ravenna e da qui, dopo aver caricato personale e materiali, ha intrapreso una navigazione di circa 40 giorni verso la Nuova Zelanda. Il 5 gennaio ha lasciato il porto di Lyttelton alla volta della stazione Mario Zucchelli e del Mare di Ross. La nave è, infatti, attualmente impegnata nella 38° campagna in Antartide finanziata dal ministero dell'Università e Ricerca nell'ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (Pnra), gestito dall'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) per la pianificazione logistica e dal Consiglio nazionale delle ricerche per la programmazione scientifica.

Quest'anno le attività a bordo della nave Laura Bassi, di proprietà dell'Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale (Ogs), sono state organizzate dall'Unità Tecnica Antartide di Enea in un'unica rotazione suddividendo la campagna in due campagne oceanografiche nel Mare di Ross, intervallate dalla sosta presso la stazione Mario Zucchelli, nel corso delle quali 46 tra ricercatrici, ricercatori e tecnici  complessivamente si alterneranno per portare avanti le attività di ricerca previste nell'ambito di 8 progetti finanziati dal PNRA oltre alle attività in collaborazione con l'Istituto Idrografico della Marina Militare.

Il record è stato raggiunto nel corso della prima campagna oceanografica dedicata a sette diversi progetti che prevedevano: attività di il lancio e recupero di boe (floating e drifter) per lo studio della circolazione marina; recupero e messa a mare dei "mooring", ovvero sistemi di misura ancorati al fondo del mare utilizzati per lo studio di caratteristiche fisico e chimiche della colonna d'acqua; carotaggi tramite "multicorer" o "box corer" e carotaggi per lo studio geologico del fondale marino, attività di pesca scientifica e indagini di laboratorio biologico e chimico fisico. È stata anche condotta un'attività specifica legata alla mappatura del fondale marino per la realizzazione di mappe di aree ancora non cartografate in collaborazione con l'Istituto Idrografico della Marina Militare Italiana.

La prima campagna oceanografica si avvicina alla conclusione con il cambio di personale scientifico presso la stazione Mario Zucchelli il 4 febbraio. Dopo le operazioni di carico del materiale e dei campioni scientifici provenienti dalle stazioni di Mario Zucchelli e Concordia, la Laura Bassi ripartirà il 7 febbraio per la sua seconda campagna oceanografica. Il rientro al porto di Lyttelton in Nuova Zelanda è previsto per il 6 marzo prossimo, mentre quello in Italia è atteso per la seconda metà di aprile 2023.

Laura Bassi è una rompighiaccio categoria A classe PC5. Ha una stazza di 4,028 tonnellate, è lunga 80 metri e larga 17 metri, ha un sistema di posizionamento dinamico che le garantisce un'elevata manovrabilità e un'accuratezza di stazionamento in un prefissato punto dell'ordine di un metro. La struttura del fasciame, particolarmente robusta, le permette di operare in mari coperti da ghiaccio senza temere danni strutturali.

Tag: ambiente