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03 maggio 2024, Aggiornato alle 16,47
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Politiche marittime

La Convenzione di Hong Kong entra in vigore nel 2025

Grazie all'adesione di Bangladesh e Liberia, i principali paesi al mondo rispettivamente di demolizione e bandiera, si attiverà un importante organismo di controllo

(Syuzo Tsushima/Flickr)

La Convenzione internazionale di Hong Kong, stipulata nel 2018 tra diversi paesi industrializzati costieri sotto l'egidia dell'International Maritime Organization (IMO), entrerà in vigore tra due anni. il 26 giugno 2025, grazie all'adesione nei giorni scorsi del Bangladesh e della Liberia, due Stati influenti, per ragioni diverse, per l'economia mondiale dello shipping. La convenzione di Hong Kong mira a garantire una demolizione e un riciclo dei materiali sicuro, sia per gli operai che le smantellano che per l'ambiente. Secondo le ong riunite in Shipbreaking Platform, però, questa notizia, in sé, non porterà cambiamenti significativi alle politiche di smantellamento globale.

Ancora oggi uno dei metodi più diffusi per smantellare i mercantili è quello dello spiaggiamento della carcassa. Una demolizione altamente tossica, fatta a cielo aperto da operai non specializzati quasi sempre senza protezioni né garanzie sindacali. Il Bangladesh è uno dei principali paesi, insieme all'India e al Pakistan, ad accogliere migliaia di navi ogni anno sui suoi litorali, mentre la Liberia è uno degli stati di bandiera più grandi al mondo per tonnellaggio. Per questo l'adesione di questi Paesi alla Convenzione di Hong Kong, avvenuta alla fine di giugno nel corso del Marine Environment Protection Committee dell'IMO, rappresenta un passo avanti significativo.

I criteri per l'entrata in vigore della convenzione sono tre: vi devono aderire non meno di 15 Stati; non meno del 40 per cento del trasporto mercantile mondiale per stazza lorda e la capacità di riciclaggio delle navi non deve essere inferiore al 3 per cento del tonnellaggio lordo degli Stati aderenti. Ora tutti e tre questi requisiti sono stati soddisfatti e la Convenzione di Hong Kong entrerà in vigore il 26 giugno 2025.

All'entrata in vigore della Convenzione di Hong Kong le navi destinate al riciclaggio dovranno avere a bordo un inventario dei materiali pericolosi. Gli impianti di riciclaggio delle navi autorizzati dalle autorità competenti dovranno fornire un piano di riciclaggio delle navi, specifico per ogni singola imbarcazione da riciclare. Inoltre, i governi saranno tenuti a garantire che gli impianti di riciclaggio sotto la loro giurisdizione rispettino la Convenzione.

Gli Stati aderenti alla Convenzione di Hong Kong sono ora 22: Bangladesh, Belgio, Repubblica del Congo, Croazia, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Ghana, India, Giappone, Liberia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Norvegia, Panama, Portogallo, São Tomé e Príncipe, Serbia, Spagna, Türkiye. Rappresentano il 45,81 per cento del tonnellaggio lordo delle navi mercantili mondiali. Il volume annuale combinato di questi Stati nelle attività di demolizione navale negli ultimi dieci anni ammonta a 23,84 milioni di tonnellate di stazza lorda, pari al 3,31 per cento del volume di riciclaggio richiesto.

«Il Bangladesh, uno dei principali paesi per il riciclaggio delle navi, ha compiuto enormi passi avanti negli ultimi anni nel migliorare la regolamentazione e gli standard di riciclaggio delle navi per soddisfare i requisiti della Convenzione di Hong Kong», commenta il segretario generale dell'IMO, Kitack Lim.

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Tag: imo - demolizioni