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13 dicembre 2024, Aggiornato alle 09,20
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Italia, import-export marittimo in forte ripresa nel 2022

L'ultimo rapporto economico di Fedespedi mostra un flusso merci in crescita. Bene anche i container. Sempre meno le navi in ritardo

(lotsemann/Flickr)

Pesano le incertezze provocate dallo scoppio della guerra in Ucraina, che non hanno fatto altro che accelerare dei fenomeni già in atto: l'aumento dei prezzi delle materie prime e dei beni energetici e il congestionamento delle filiere di approvvigionamento, con le previsioni di crescita internazionali per il 2023 che convergono su valori di sostanziale stabilità. È il bilancio dell'ultimo rapporto economico quadrimetrale di Fedespedi, pubblicato oggi.

Import-export Italia
Il 2022 è stato per il commercio estero italiano l'anno della ripresa, dopo la flessione del 2020 dovuta alla pandemia: le esportazioni hanno registrato un aumento del 21,8 per cento, le importazioni sono cresciute del 38,4 per cento, frutto della dinamica delle materie prime energetiche. Sulla ripresa pesa tuttavia l'aumento dell'inflazione: a gennaio i prezzi al consumo sono aumentati rispetto al mese di dicembre scorso dello 0,2 per cento e rispetto a gennaio 2022 del 10,1 per cento. L'aumento è imputabile ai beni energetici, sia di quelli regolamentati (energia elettrica e gas) che di quelli non regolamentati (carburanti).

Shipping
Sempre nel 2022, il traffico container nel mondo, al netto delle attività di trasbordo e feeder, è stimato in 173,3 milioni di TEU, in flessione del 3,9 per cento rispetto al 2021. I flussi in export sono calati, dopo la ripresa del 2021, rispetto all'anno della pandemia. I flussi in export sono diminuiti in tutte le aree geografiche, con l'eccezione dell'Africa Sub-sahariana; anche il traffico infra-regioni è diminuito (-1,9%), anche se in modo meno significativo. Dopo le difficoltà sofferte dal traffico marittimo tra il 2020 e il 2021, nel 2022 la situazione è progressivamente migliorata, con una netta diminuzione del ritardo delle navi sugli orari previsti. Se a inizio 2022 solo il 30,4 per cento era in orario, tale percentuale è salita a dicembre al 56,6 per cento. I porti italiani dovrebbero aver movimentato circa 11,5 milioni di TEU con una crescita del 2,4 per cento sullo scorso anno. L'incremento ha riguardato un po' tutti i porti maggiori, tranne quelli di Genova (-1,0%), La Spezia (-8,2%) e Salerno (-13,7%). In ripresa i porti di Trieste (+15,9%), Savona (+19,4%) e Ravenna (+7,3%). Quello di Gioia Tauro, con un più 7,1 per cento, ritorna sui valori raggiunti alcuni anni fa.  Nel 2022 i porti non italiani censiti del Mediterraneo hanno movimentato complessivamente 42,5 milioni di TEU, in diminuzione dell'1 per cento rispetto al 2021. In decisa flessione i porti di Valencia (-9,9%), Pireo (-7,3%), Alessandria (-6%). In flessione anche i porti del North Range, che con una movimentazione di 43,9 milioni di TEU, hanno realizzato una flessione del -5,2 per cento. Per quanto riguarda l'andamento dei costi del trasporto marittimo, dopo l'impressionante ascesa dei noli del periodo post-pandemia e per tutto il 2021, a partire dal 2022 è iniziata la loro rapida discesa: fatto 100 la media dei noli di gennaio 2020, a marzo 2022 l'indice ha toccato il suo massimo a quota 501 per quelli sulla direttrice Cina-Nord Europa, 456 sulla direttrice Cina-Mediterraneo e 373 per l'Indice generale, per poi flettere velocemente, portandosi rispettivamente a quota 109 (-78,2% rispetto al massimo), 125 (-72,6%) e 105 (-71,8%) in questi primi inizi del 2023.

Cargo aereo
Sulla base dell'ultimo report di IATA (Air cargo market analysis, dicembre 2022), il traffico cargo espresso in ton-km (CTK cargo tonne-kilometres) di dicembre è calato del 15,3 per cento rispetto allo stesso mese del 2021, rimanendo al di sotto dei livelli di dicembre 2019. Nonostante le turbolenze dei mercati internazionali, continua la crescita del cargo aereo nazionale, aumentato dell'1,7 per cento rispetto al 2022.  A livello di singoli aeroporti in flessione Milano MXP (-3,5%), che ha concentrato il 65,1% del traffico nazionale, in crescita invece Roma FCO (+38,8%).

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