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02 maggio 2024, Aggiornato alle 11,32
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Politiche marittime

Fincantieri, Saccomanni: "Meno quote dello Stato"

Entro l'anno un piano di riduzione del debito che includa la cessione di parte delle quote del Tesoro in Eni, Enel e nel gruppo cantieristico


Il governo è pronto a cedere parte delle proprie quote per Eni, Enel e Finmeccanica. Ha riferirlo è stato il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni nel corso di un'intervista svoltasi all'ultimo G20 in Russia. «Abbiamo annunciato di accelerare lo schema di privatizzazioni che riguarda gli immobili, ma stiamo anche considerando la possibilità di ridurre la nostra partecipazione nelle società controllate dallo Stato» è stato il commento del ministro che, alla domanda esplicita del giornalista se si trattassero di Eni, Enel e Finmeccanica, ha risposto «sì, stiamo considerando questo. C'è un numero di questioni da affrontare, perché queste società sono redditizie e danno dividendi al Tesoro, così dobbiamo considerare anche la possibilità di usarle come collaterali per la riduzione del debito. Spero che prima della fine dell'anno avremo chiaro quale sarà la nostra visione per una strategia complessiva per un piano di riduzione del debito». Pronta la mezza smentita del Tesoro che, pur precisando che «specifiche ipotesi di vendita riportate da organi di informazione non sono state formulate dal ministro», ha ammesso che «il governo intende valorizzare i propri asset e quindi non esclude in futuro un piano di valorizzazioni che include le partecipazioni delle quale è in possesso». Come a dire: la vendita si farà, ma modi e tempi sono ancora da stabilire.
La notizia non sorprende nessuno, soprattutto per quanto riguarda Fincantieri (controllata Fintecna) che aspetta ormai da diversi anni il momento giusto per "quotarsi" in Borsa. Attualmente la cessione al mercato della quota del gruppo cantieristico varrebbe 648 milioni di euro (pari al 30,2%), rispetto a Enel che vale 7 miliardi (31,2%) ed Eni 2,6 miliardi (4,3%).