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11 luglio 2025, Aggiornato alle 15,00
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Infrastrutture

Emissioni delle navi in porto, l'AdSP Tirreno Centrale fornisce i rilevamenti Arpac

La nota chiarificatrice dell'ente in seguito ad alcune notizie allarmanti diffuse dalla stampa in merito allo scalo partenopeo

(Ph: Corriere del Mezzogiorno)

Porto di Napoli e situazione ambientale "a rischio": un tema riproposto ciclicamente dai media locali e sul quale l'Autorità di sistema portuale del Tirreno Centrale ha ritenuto opportuno fare alcune precisazioni.

"In merito a notizie diffuse periodicamente sulla stampa - spiega il commissario dell'Adsp, Andrea Annunziata - precisiamo che i rilevamenti effettuati da strutture private non hanno alcun valore ai fini dell'analisi dei parametri di vivibilità ambientale. Le valutazioni dell'Adsp Tirreno Centrale si basano sui rilievi giornalieri effettuati dall'Arpac, l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente e, anche gli ultimi dati consegnati nelle ultime 24 ore, confermano che lo stato di salute dell'aria del porto di Napoli non è a rischio ed è in linea con quello della città e di tutte le grandi città portuali". L'Adsp ha poi reso noti gli ultimi dati ambientali rilevati dall'Arpac nel porto di Napoli, che mostrano uno scalo che inquina tutto sommato poco, riuscendo ad assorbire i picchi di emissione.

Per quanto riguarda il black carbon rilevato (il black carbon è una componente del particolato atmosferico e un potente inquinante, risultato della combustione incompleta di combustibili fossili, biomasse e biocarburanti) l'Adsp precisa che i valori misurati sono in linea con quelli che ci si deve aspettare in aree dove l'inquinamento è prevalentemente dominato dal traffico veicolare.

In merito al biossido di azoto (NO2), prosegue l'Adsp, i valori orari presentano picchi elevati, con 7 superamenti del limite orario registrato fra febbraio e maggio del 2024 presso il laboratorio mobile installato alla Radice Molo 21. La media annuale, però, che si rifà ai dati del 2024 misurati da una stazione permamenente al molo Angioino, ha comunque registrato un valore medio annuo inferiore al limite di legge (36pg/m3 a fronte di un limite di 40pg/m3). Valori della media annua più elevati si registrano da anni nelle stazioni cittadine del Museo Archeologico Nazionale e della Stazione Centrale e l'NO2 misurato al porto risente sia del traffico veicolare e dei riscaldamenti invernali che di un contributo proveniente dal porto di Napoli.

In merito alle polveri ultrafini (PM1.0), l'Adsp afferma che non esistono limiti fissati dalla normativa a tutela della salute umana, e la criticità di gran lunga più significativa riscontrata al porto di Napoli è associata "ai botti di Capodanno". I valori registrati al porto, conclude l'Adsp, sono in linea con quelli riscontrati presso altre stazioni della Campania, anche se, precisa l'Adsp, sono necessari ulteriori approfondimenti per valutare un eventuale specifico contributo del porto.

"Questo non vuol dire - aggiunge Annunziata - che possiamo abbassare la guardia. Dobbiamo arrivare al più presto a navi ormeggiate con i motori spenti. Per questo l'Adsp porterà avanti con forza il progetto del cold ironing il cui cantiere è partito e a breve si passerà al cablaggio dei cavi. Non basterà. Lo sforzo successivo dovrà mirare ad una produzione propria di energia pulita. Su questo, come sempre, siamo impegnati in perfetta sintonia con le amministrazioni locali".

Tag: porti - napoli