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Dossier Ocse-Euipo, crescono le merci contraffatte

Sono pari al 3,3 per cento del commercio mondiale. Usa paese più colpito, ma ci sono anche Singapore e Hong Kong


Nel 2016 il 3,3 per cento dell'interscambio commerciale mondiale è stato costituito da merci contraffatte. Un valore in crescita, nonostante il generale ristagno dei volumi complessivi iniziato undici anni fa con il crack finanziario globale. Lo rende noto l'ultimo studio Ocse sull'argomento, realizzato insieme all'Ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo), analizzando dati compresi tra il 2013 e il 2016. È stato presentato lunedì a Parigi, si chiama "Tendenze del commercio di merci
contraffatte e usurpative
" e ha utilizzato i dati di quasi mezzo milione di confische doganali, con fonti provenienti dal Consiglio di cooperazione doganale, dalla direzione generale della fiscalità, dall'unione doganale della Commissione europea e dal dipartimento della sicurezza interna degli Stati Uniti.

«Il fenomeno delle merci contraffatte si fa sempre più serio», secondo Euipo. La stima del 3,3 per cento è pari a un valore di 460 miliardi di euro, quota che sale ancora di più in Europa, pari al 6,8 per cento equivalente a 121 miliardi. Tornando al mondo, nel 2013 la quota complessiva era inferiore, del 2,5 per cento del traffico mondiale, pari a 338 miliardi. Inferiore, nello stesso anno, anche quella Ue, pari al 5 per cento. 

Provengono dalla Cina e colpiscono gli Usa. Terza l'Italia
La maggior parte delle merci contraffatte viene dalla Cina e da Hong Kong, seguono Emirati Arabi, Turchia, Singapore, Thailandia e India, paesi con la più alta concentrazione di zone franche, dove, sempre secondo l'Ocse, è più facile far passare prodotti contraffatti. Il paese più colpito è gli Stati Uniti, pari a un quarto dei marchi contraffatti complessivi, seguito da Francia (17%), Italia (15%), Svizzera (11%) e Germania (9%). 

La maggior parte (69%) del falso gira per piccoli pacchi inviati per posta o corriere, più difficili da sequestrare.

Iniziano ad essere contraffatte anche le aziende asiatiche
I Paesi più colpiti sono quelli Ocse, e ovviamento sono quelli dove si producono i marchi più falsificati: Stati Uniti, Francia, Italia, Svizzera, Germania, Giappone, Corea del Sud e Regno Unito. Cominciano ad essere colpiti però anche i paesi non Ocse, di pari passo con lo sviluppo tecnologico asiatico, come Singapore ed Hong Kong.

«La contraffazione e la pirateria sono una grave minaccia per l'innovazione e la crescita economica», secondo il direttore esecutivo dell'Euripo, Christian Archambeau. «Questo aumento – continua - è preoccupante e richiede lo sforzo coordinato a tutti i livelli per poterla affrontare».

«I contraffattori prosperano laddove vi è una cattiva amministrazione», secondo il direttore dell'Ocse, Marcos Bonturi. «È essenziale – conclude - fare di più per proteggere la proprietà intellettuale e affrontare la corruzione».

Tag: ocse - falso