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25 marzo 2025, Aggiornato alle 16,48
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Politiche marittime

Demolizioni, le regole Ue per il riciclo sostenibile

Tra le novità introdotte dalla Commissione Europea, la costituzione di un fondo (finanziato dagli armatori) per facilitare lo smantellamento delle vecchie unità in strutture certificate


L'Ue vara le nuove regole per la rottamazione sostenibile delle navi. Dopo un duro lavoro di negoziati fra i gruppi politici, un testo più ricco rispetto alla proposta iniziale della Commissione Europea è passato martedì in commissione ambiente con una maggioranza di 60 voti a favore, due contrari e nessuna astensione. Tante le novità introdotte dagli eurodeputati, da una "tassa sul riciclo" valida sia per le navi dell'Unione che per le altre, che alimenta un fondo per rendere possibile lo smantellamento in una struttura certificata nel mondo, fino ad un inventario sui materiali tossici e pericolosi contenuti nelle imbarcazioni.
"Gli eurodeputati hanno votato a larga maggioranza per la creazione di incentivi finanziari per smantellare le navi in maniera sicura, incluso un fondo per il riciclo finanziato dall'industria stessa", spiega il relatore Carl Schlyter, eurodeputato svedese dei verdi. Gli armatori possono scegliere se pagare un'imposta annuale oppure ad ogni approdo. Ma c'è un modo per evitare la tassa: depositare una garanzia finanziaria per la rottamazione finale in una delle strutture nel mondo autorizzate. Le nuove norme prevedono inoltre sanzioni per gli armatori che intendono ancora ricorrere al solito escamotage per risparmiare tempo e quattrini, quello di vendere la nave e cambiare bandiera per poterla smantellare in maniera illegale.